Cds conferma limiti al gioco di Roma: 'Tutelati primari interessi pubblici'
Il Consiglio di Stato conferma i limiti orari al gioco del Comune di Roma, ribadendo che l’intesa sul riordino siglata in Conferenza unificata del 2017 non ha 'valore cogente'.
Nuova conferma per l'ordinanza oraria sul gioco varata dal Comune di Roma nel 2018.
Il Consiglio di Stato ha infatti respinto l’appello di un concessionario per la riforma della sentenza del Tar Lazio che due anni fa ha bocciato il ricorso diretto a far valere la violazione dell’intesa sancita il 7 settembre 2017 in sede di Conferenza unificata Stato – Regioni – Enti locali.
Con la sua sentenza, il Consiglio di Stato ribadisce che l’intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni e Comuni non ha “efficacia cogente”, in quanto non ancora recepita da alcun atto normativo, e conferma integralmente la sentenza di primo grado, per il mancato rispetto dell’orario di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento, fissato “dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 18,00 alle ore 23,00 di tutti i giorni, festivi compresi”, con ulteriore previsione di obbligo di spegnimento degli stessi “tramite l’apposito interruttore elettrico” nelle ore di sospensione del funzionamento, durante le quali, inoltre, dovevano essere mantenuti “non accessibili”.