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Coronavirus, As.Tro: 'Limiti al gioco, massima cautela per evitare sospensione dell’attività'

09 marzo 2020 - 15:27

L'associazione As.Tro fornisce alcuni chiarimenti sull'applicazione dell'ultimo decreto del premier Conte per il contenimento del Coronavirus alle attività di gioco.

Scritto da Redazione

 

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell’8 marzo 2020, contenente ulteriori misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha segnato la chiusura di tutte le sale giochi, scommesse e bingo d'Italia fino al 3 aprile. Ma di sicuro, fra gli esercenti, non mancano i dubbi interpretativi sull'attuazione concreta di tale provvedimenti.

A dare un charimento in proposito è l'associazione As.Tro, con un circostanziato approfondimento relativo agli apparecchi installati sia nelle sale dedicate sia nelle attività miste.

"Sulla base del tenore letterale della disposizione, si può ritenere che resti consentito il funzionamento delle Awp installate, nel rispetto delle norme vigenti in materia di contingentamento ed utilizzo degli spazi, presso bar, tabacchi, ristoranti, alberghi ecc., purché siano dislocate e/o utilizzate in modo tale da consentire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Stesso discorso può essere applicato per i corner presenti nelle tabaccherie", evidenzia l'associazione.
 
"Maggiori dubbi interpretativi sussistono per quei locali (bar, tabaccherie, ristoranti) in cui sono stati adibiti dei locali separati (pur se accessibili passando per l’entrata principale dell’esercizio), dedicati ad ospitare gli apparecchi da gioco. In tal caso, pur considerando la prevalenza della licenza riguardante l’attività principale (per cui dovrebbe rimanere consentita la permanenza degli apparecchi), si raccomanda prudenza perché un rilevante numero di apparecchi installati in detti locali separati, potrebbe attribuire ad essi natura sostanziale di sala giochi. Si ritiene anche che i circoli privati in cui l’attività di gioco sia accessoria rispetto alle attività proprie del circolo possano restare aperti. Anche qui si raccomanda prudenza perché un rilevante numero di apparecchi potrebbe far perdere il carattere di’accessorietà all’attività di gioco. Vale anche per i circoli privati la necessità di adozione di misure idonee ad evitare assembramenti e comunque finalizzate a mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro Si precisa che l’attività di gioco presa in considerazione dalle norme in esame non è da intendersi circoscritta ai soli apparecchi con vincita in denaro ma estesa anche a quella svolta mediante gli apparecchi compresi nella tipologia prevista dal comma 7 dell’art. 110 del Tulps", si legge ancora nell'approfondimento.
 
Nella Regione Lombardia e nelle Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia (le cosiddette 'zone rosse') valgono le stesse prescrizioni previste per l’intero territorio nazionale, fatta eccezione per i circoli privati che devono invece rimanere chiusi.
 
"Bisogna comunque tener conto che nelle 'zone rosse' le attività di ristorazione e bar, o altre a dover rispettare, come in tutta Italia, le misure idonee a consentire la distanza interpersonale di un metro, possono rimanere aperte soltanto dalle 6 alle 18", ricorda ancora l'associazione.
 
Per poi concludere: "Si rende doveroso precisare che le disposizioni esaminate presentano un carattere di estrema genericità nella formulazione, probabilmente dettata dall’urgenza che ne ha accompagnata l’emanazione.
Si tratta quindi di disposizioni che lasciano ampi spazi interpretativi ai soggetti che saranno tenuti a darne attuazione: polizia municipale, forze dell’ordine, magistrati. Si raccomanda pertanto la massima cautela per non incorrere nella sospensione dell’attività.
Sarà, in ogni caso, cura dell’associazione aggiornare i propri iscritti, nel caso emergessero prassi applicative divergenti rispetto all’interpretazione data in questo comunicato o nuovi provvedimenti applicativi.
Tutto lo staff rimane, quindi, a completa disposizione degli associati per ogni eventuale richiesta di chiarimenti.
As.Tro è vicina ai propri iscritti nel il gravissimo momento che stanno attraversando e si attiverà in tutte le sedi opportune al fine di garantire che le imprese del settore possano beneficiare, al pari delle altre imprese, di tutti i sussidi e le tutele che verranno adottate in sede nazionale e locale per fronteggiare le rilevanti ripercussioni economiche ed occupazionali conseguenti all’attuale emergenza".
 
 
I CONTROLLI NEI TERRITORI – I chiarimenti di As.Tro arrivano nel momento in cui le forze dell'ordine hanno iniziato a controllare il rispetto del Dpcm da parte degli esercizi. Se a Bari è stata la stessa polizia locale a provvedere alla chiusura di sale giochi e centri scommesse, a Lecce gli agenti hanno controllato quattro sale e sono stato costretti a intimare l'applicazione delle norme ad uno dei titolari. A Napoli stanno partendo le prime notifiche alle attività di gioco "fuorilegge", dopo quelle che hanno già colpito i locali della movida, con grossi assembramenti in strada.
Controlli in atto anche ad Anzio e Nettuno, Battipaglia (Salerno), a Catania, a Cinisi (Pa) dove la polizia ha chiuso un internet point che ospitava un corner di scommesse. In provincia di Genova i Carabinieri hanno denunciato la titolare di una sala giochi aperta in barba al decreto, mentre a Bressanone sono intervenuti proprio mentre un esercente stava aprendo il locale: interpellato dai due militari, l'uomo ha immediatamente provveduto a richiudere i battenti e così ha evitato ogni sanzione.
 
 

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