Fase 2b: da oggi, prove tecniche di normalità, ma non per i giochi
Il 25 maggio sancisce una delle ultime tappe della ripartenza dopo il lockdown: a ripartire, adesso, sono praticamente tutti, eccetto i giochi. Tra paradossi, rischi e possibilità.
Dai luna park alle scuole guida, fino ad arrivare ai rifugi alpini. A partire da oggi, lunedì 25 maggio, si allargano le maglie delle riaperture, fino al graduale ritorno alla normalità. Come anticipato, dopo che la Conferenza delle Regioni ha integrato le linee guida per le attività economiche e produttive, si sono aggiunti nuovi settori a quelli già disciplinati in precedenza come ristorazione, stabilimenti balneari, palestre, piscine, negozi e mercati. Adesso ci sono praticamente tutte le attività, eccetto i locali di gioco. Con l'ulteriore beffa che, in maniera quasi paradossale, a riaprire sono pure i circoli ricreativi, ma non le sale bingo, sale slot o agenzie di scommesse. Ma non è certo l'unico dei paradossi che riguardano il gioco o la ripartenza più in generale.
E all'interno di questa definizione, si fa rientrare praticamente tutto. Anche i calcio balilla, a quanto pare, devono rimanere sigillati. Anche se qui non ci sono pulsanti, né nulla da dover “accendere”. Certo il calcetto richiede una minima aggregazione, ma c'è chi lo aveva già attrezzato con barriere di plexiglass o similari per separare le due aree di gioco. Ma a quanto pare non serve, è una questione di “attività”, consentite o meno. E i giochi non lo sono.
I RISCHI DELLA SERRATA DEI GIOCHI - Ma i paradossi ben più gravi sono altri, e anche decisamente più pericolosi. Come abbiamo più volte denunciato su queste pagine, ma evidentemente non abbastanza, visto che il governo continua a perseverare, proseguendo sulla strada oggettivamente sbagliata. E assai rischiosa. Sì, perché tra le “attività” che possono ripartire da oggi c'è anche quella ippica, con gli ippodromi che possono riprendere le corse, sia pure a porte chiuse, naturalmente. Una buona notizia per l'intera filiera ippica e un risultato – altamente auspicato - che ha fatto tirare un sospiro di sollievo alle diverse categoria che lavorano nel comparto ippico, a rischio estinzione, poiché in preda a difficoltà notevoli già prima della pandemia e figurarsi come si possono trovare oggi, dopo circa tre mesi di lockdown. Una scelta coraggiosa, dunque, e altamente condivisa, frutto di una mediazione politica che ha visto come protagonista il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L'Abbate, che ha raccolto le istanze degli addetti ai lavori ottenendo la ripartenza anticipata delle gare. Per un quadro decisamente felice (se non fosse dipinto all'interno di una cornice di generale disperazione, come quella provocata nell'intero paese dalla pandemia), non c'è dubbio, anche se sembra stonare decisamente con il resto delle decisioni governative. Come si può pensare di tornare a correre negli ippodromi senza riaprire le agenzie di scommesse? Si chiedono gli operatori del gioco pubblico italiano. E a ragione, visto che, così facendo, si rischia di affidare gran parte delle puntate su questi ed altri eventi sportivi agli allibratori illegali e al mercato nero, che certo si starà riorganizzando in queste ore. Peggio ancora, peraltro, è quello che potrebbe accadere nelle prossime ore, con il governo che – a quanto pare – si appresta anche a far ripartire i campionati di calcio e la massima Serie, già dal 13 giugno. Senza parlare, almeno per ora, della riapertura delle agenzie di betting, per le quali si dovrà aspettare almeno il 15 giugno. Per una intera giornata di campionato che andrebbe praticamente persa per la raccolta legale, se non per quelle giocate che potranno essere fatte online, ma che rappresentano la minima parte delle scommesse globali.
CHI RIPARTE DA OGGI – Come noto, le ripartenze continuano ad essere dislocate a livello regionale. In Veneto riaprono già i parchi tematici e le aree di intrattenimento: ma non ci lasci ingannare dal nome. Si tratta semplicemente di noleggi di auto, bici e moto, gli informatori medici e del farmaco, aree giochi per bambini all'aperto, anche nei centri commerciali e strutture ricettive. Secondo una nuova ordinanza di Luca Zaia, via anche a centri sociali, sedi culturali e circoli così come riparte la formazione professionale per laboratori, esami e tutoraggio. Bisognerà aspettare il primo giugno invece i servizi per l'infanzia 0-17 anni. Con un provvedimento successivo saranno fissate date e linee guida per cinema, teatri, concerti, centri termali, discoteche, sagre e fiere. Ed è qui che, finalmente, dovrebbero ripartire anche i locali di gioco.