Mazzucato (Acmi): 'Gioco, assurda discriminazione degli operatori'
Il leader dei costruttori di giochi chiede rispetto e certezze per i lavoratori del comparto, sempre più discriminati.
"Oggi sono state riaperte gran parte delle attività: noi no. Questo è il problema principale e l'anomalia. Una vera e propria ingiustizia nei confronti dell'intero comparto e dell'indotto, che grida vendete". Roberto Mazzucato, Presidente di Acmi Interactive, associazione che rappresenta i produttori di apparecchi da intrattenimento, denuncia lo stato di abbandono vissuto dall'intera filiera del gioco che si vede preclusa anche la possibilità di ripartire. Anzi, più che di abbandono si tratta di una vera e propria discriminazione, visto che le attività di gioco sono tra le pochissime a non poter ripartire: "E' in atto una grandissima discriminazione e sotto gli occhi di tutti - aggiunge Mazzucato - Anzi, forse dovremmo parlare più che altro di una forma di razzismo, visto che non ci sono più spiegazioni logiche possibili per far permanere l'interruzione della raccolta dei giochi di fronte alla riapertura di praticamente ogni altra attività. Anche quelle più a rischio che prevedono i contatti tra le persone. Quando i protocolli realizzati per gli ambienti di gioco dimostrano che si può operare in sicurezza anche nei giochi".