Pucci (As.Tro): 'Emendamenti al Dl Dignità danneggiano aziende e non tutelano players'
Il commento di Massimiliano Pucci di As.Tro agli emendamenti del decreto Dignità in esame nelle aule del Parlamento.
"Tutto cambia perchè nulla cambi: sembra essere questo il comune denominatore che collega il Decreto Dignità ai numerosi emendamenti presentati allo stesso. Oltre alla previsione del divieto assoluto di pubblicità -sul quale ribadisco la possibilità di trovare un’alternativa contemperando i diversi interessi in campo, ancora una volta assistiamo all’ennesimo innalzamento dell’aliquota Preu sugli apparecchi da gioco". E' il commento di Massimiliano Pucci agli emendamenti del Dl Dignità al vaglio delle aule del Parlamento e delle commissioni competenti in queste ore.
Secondo Pucci "così facendo si persiste nella volonta di danneggiare solo le aziende di gioco senza preoccuparsi realmente della tutela del giocatore. La macelleria fiscale dell’ultimo triennio e la nuova ventata di proibizionismo locale stanno costringendo gli imprenditori che si occupano di gioco a mollare, cedendo il passo alle organizzazioni criminali, e l’ultima
relazione Dia lo ha confermato".
Quali soluzioni adottare? "Sarebbe più efficace, invece, sfruttare la tecnologia di cui vive il settore per recepire le istanze che invocano una maggiore sicurezza per il prodotto gioco: l’industria può – ed è in grado di- rispondere a tutte quelle richieste, ad esempio, costruendo prodotti capaci di avvisare l’utente quando esagera, capaci di controllare la maggiore età del giocatore o tracciare il flusso di gioco per impedire i fenomeni di riciclaggio".