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Spesa gioco, Curcio (Sapar): 'Dati Adm, così si distrugge comparto Awp'

09 gennaio 2018 - 12:42

Il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, commenta i dati diffusi da Adm sulla spesa delle famiglie nel gioco legale fra 2016 e 2017.

Scritto da Redazione

“L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli finalmente rende pubblici i dati relativi alla spesa delle famiglie nel gioco legale; ovviamente essendo il valore nettamente inferiore rispetto ai numeri forniti nelle scorse settimane dalla piattaforma Gedi, non ha destato la stessa attenzione a livello mediatico. A conferma del fatto che è in atto un’operazione strumentale per distruggere la filiera degli apparecchi da intrattenimento: le aziende di gestione chiudono e aumenta il numero di disoccupati in Italia. E questo, evidentemente, porterà beneficio ad alcune lobby dell’azzardo”.

Così il presidente dell’associazione nazionale Sapar, Raffaele Curcio, commenta la diffusione da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli dei dati relativi alla spesa delle famiglie nel gioco legale con riferimento al 2016 e al primo semestre 2017. 

“L’evidenza positiva che salta subito all’occhio è che finalmente si parla di spesa per il gioco, ben distinta dalla raccolta. Ricordo, se ancora ce ne fosse bisogno, che la vera spesa del cittadino è data dal giocato meno le vincite. Ma questa parte dell’informazione continua ad essere omessa, così come si continua a tacere sul bombardamento pubblicitario relativo alle scommesse e ai giochi online, che quasi istigano al gioco d’azzardo, promettendo bonus di ingresso che attirano il pubblico, soprattutto quello minorile”, prosegue Curcio.
 
 
Il presidente Sapar è certo che “questa operazione collettiva di distruzione del comparto degli apparecchi da intrattenimento è stata condotta per portare beneficio a qualcuno, per spostare l’attenzione del giocatore verso altre offerte di gioco, soprattutto quelle online, a tutela non dei giocatori potenzialmente patologici, ma a tutela degli introiti economici di alcuni concessionari”.
 
IN PIEMONTE INCASSI A ZERO - Curcio poi interviene sugli effetti dell'attuazione della legge regionale sul Gap del Piemonte. “La legge regionale piemontese ha inciso da subito perché ad apparecchi spenti gli incassi sono pari a zero; di conseguenza le aziende chiudono e i dipendenti vengono licenziati. Questi dati non sono passibili d’interpretazioni, ma rispecchiano la realtà dei fatti. La legge Regionale n. 9/2016 ha incrementato la disoccupazione, ridotto le entrate erariali e istigato i giocatori a rivolgersi alle offerte di gioco virtuali, magari illegali e in mano alla criminalità organizzata. Insomma un bel servizio all’intera comunità".
 

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