As.Tro: 'Comuni restringono orari slot, crescono altri giochi'
L'associazione As.Tro interviene sulle restrizioni degli orari delle slot evidenziando come aumentino le stime di crescita degli altri giochi.
"Sino a 5 anni fa, gli asset diversi dagli apparecchi da gioco lecito costituivano 'segmenti' residuali, letteralmente trainati e finanziati dai congegni Awp e Vlt. Oggi i numeri sono cambiati, ma soprattutto è cambiata la strategia industriale, che oggi scommette sul deterioramento della performance della raccolta terrestre di gioco, e sullo sviluppo degli altri prodotti, immuni (o quasi) dalle limitazioni degli Enti Locali, e fortemente implementabili con la pubblicità".
Lo afferma l'associazione degli operatori del gioco lecito, As.Tro, commentando le disposizioni degli enti locali sulle Awp.
E’ notizia recente che per alcuni 'prodotti' (soprattutto quelli a target giovanile) si stima un trend di crescita che può raggiungere – in determinate situazioni – l’800 percento.
Con questi numeri, il rapporto slot – resto dei giochi si capovolge (in alcuni bilanci) e l’aspettativa di dover fronteggiare un’ordinanza comunale restrittiva non spaventa, anzi, tutt’altro, in quanto proprio lo 'spauracchio' delle slot attenua il focus 'mediatico' sul tema della pubblicità, vero motore trainante della promozione sulle novità in tema di gioco.
Gli effetti di questo nuovo corso, il cui avvio è comunque associato indissolubilmente alla cosiddetta questione territoriale, sono scontati: aumento della spesa di gioco, abbassamento dell’età di ingresso al gioco d’azzardo attraverso iniziative propedeutiche alla brand-fidelity sin dalla minore età, affermazione di logiche da 'multinazionale', con massimizzazione dei profitti attraverso la leva finanziaria a discapito del lavoro, ricercando la meccanizzazione dei processi distributivi in luoghi delle filiere commerciali.
La tesi che si sostiene trova sponda nelle innovate valutazioni del rating di cui stanno beneficiando le società che possiedono asset di gioco a base tecnologica, giustificabili solo da una verosimile e convergente valutazione da parte degli analisti sulla 'traslazione' in corso, dalle slot verso il gioco virtuale. E la lotta alla ludopatia, al gioco patologico? E la tutela dei minori? Parliamo di profili 'giurassici' al cospetto di un processo evolutivo che vede l’Italia al centro di una politica di abolizionismo di ritorno nei confronti degli apparecchi, e quindi di un mercato eccezionale per altre forme di azzardo più insidiose dal punto di vista della dipendenza, e meno penalizzate fiscalmente rispetto alle Awp.