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As.Tro: 'Tutelare il gioco lecito, ora si può'

17 settembre 2015 - 12:09

Numeri alla mano, l'associazione As.Tro chiede l'intervento dello Stato per fermare l'avanzata di Gap e gioco illegale.

Scritto da Redazione GiocoNews

 


“Il gioco lecito non è perfetto, ma per migliorarlo bisogna prima elevarlo a realtà industriale di cui occuparsi, e riconoscere nelle imprese che ancora lo esercitano (a dispetto dell’oblio e dell’avversa campagna a cui sono sottoposte) come valori aggiunti per il Paese”. As.Tro, l'associazione che riunisce gli operatori del gioco lecito, torna a chiedere un intervento del Governo a tutela della sua riserva di Stato, di fronte all'avanzata del gioco illegale e all'aumento di malati di Gap presi in carico dai servizi sanitari in seguito alla promulgazione di alcune leggi regionali e regolamenti comunali restrittivi.

 

LEGAME FRA GIOCO ILLEGALE E GAP - “Un ragionamento approfondito quindi inizia a considerare il fatto che l’allontanamento dell’apparecchio lecito dall’utenza seguito dall’avvicinamento di quello illegale, oppure dalla maggiore accessibilità del siti illegali di gioco, possa creare effetti sanitari gravi e impellenti”, sottolinea l'As.Tro. Così è stato, prosegue l'associazione, evidenziando una serie di dati pubblicati dalle stesse amministrazioni locali. In Lombardia, dove il distanziometro metrico è entrato in vigore il 24 gennaio 2014, il numero dei malati presi in cura dal Sert nel 2013 è di 1.564 unità, salito a 2.222 nel 2014 (+ 42,1%). In Liguria, con la legge in vigore dal 30 aprile 2012, si è passati dai 116 malati presi in cura dal Sert nel 2011 ai 347 del 2013 (di cui il 53% certificati come affetti da dipendenza per gioco online. Anche nella provincia di Bolzano, con la normativa del gennaio 2013, fra il 2010 e il 2014 si è assistito alla crescita dei malati in carico ai servizi sanitari, passati da 139 a 297.

GIOCO SIA RISERVA DI STATO - Ecco quindi che, secondo As.Tro, “lo Stato dovrebbe, e non solo potrebbe, riappropriarsi della riserva di legge statale sul gioco per evitare che certi poco approfonditi approcci adottati localmente possano determinare allarmi sanitari, allarmi di ordine pubblico, allarmi erariali, allarmi industriali. La demagogia può reggere sino a quando la verifica empirica non l’abbia smentita. Proseguire oltre detta soglia diventa atto imperdonabile. Ne ha subito preso atto il Tar di Latina nella recente ordinanza cautelare emessa contro il Comune di Formia, una delle tante amministrazioni locali a decidere l’accensione contingentata degli apparecchi. Il tribunale non ha accettato la tesi del Comune secondo la quale si possa valutare “notorio” il fatto che gioco patologico sia una peste endemicamente in diffusione tra tutta la popolazione a causa delle slot. 'Fuori i dati', dice il Tribunale, esibite le statistiche di incidenza, e le prove di quelle che sostenete. Se questo coraggio l’ha avuto persino un Tar che ben poteva rimandare alla fase di merito ogni valutazione, astenendosi dal farsi subito carico delle esigenze economiche delle imprese, significa che 'l’odore della demagogia' si è rivelato con così tanta persistenza da non poter essere più compatibile con la Giustizia”.
 
i DATI DEL MINISTERO DELLA SALUTE - Anche sull’impatto degli apparecchi da gioco lecito su giovani e minori, ricorda ancora l'associazione, “il Ministero della Sanità smentisce i fautori del panico morale sulle slot. '….. (pagina 672 della Relazione Annuale al Parlamento sulle Dipendenze ) In Italia poco meno della metà (46,7%) degli studenti di 15-19 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e sono il 39,3% quelli che l’hanno fatto nell’anno antecedente la rilevazione (giocatori recenti), evidenziando, per questi ultimi, un decremento delle prevalenze che dal 47% del triennio 2009-2011 passano al 45% del 2012 e al 44% del 2013. ….. (pagina 674) Sono i Gratta & Vinci ad interessare la maggior parte dei giovani giocatori: tra tutti i giocatori il 71% ci ha giocato durante l’anno. Sono il 49% coloro che hanno puntato soldi su eventi sportivi, un terzo ha giocato a Bingo/Tombola ed il 28% a Totocalcio/Totogol. Gli studenti che hanno scommesso giocando a carte sono stati quasi 1 ogni 4 giocatori (24%), il 21% a Lotto/Superenalotto, il 14% alle New Slot/Vlt ed il 19% a Poker Texano. Se le studentesse preferiscono i giochi non strategici, come Gratta & Vinci e Bingo/Tombola, i ragazzi, oltre a questi, scommettono soldi su eventi sportivi, giocano a Totocalcio/Totogol, a Poker texano e ad altri giochi con le carte, non evidenziando differenze rilevanti a livello di età'. Giusto per completezza, si ricorda come lo studio Nomisma- Alma Mater, presentato a Bologna il primo luglio 2015 aveva già ampiamente anticipato queste rilevazioni, evidenziando la “strutturale distanza” che separa il giovane giocatore dalla slot, ovvero congegno non connesso a internet, inidoneo a premiare una strategia personalizzata, totalmente avulso dal calcio e dallo sport in genere, incapace di far proseguire a casa l’evento iniziato altrove attraverso i dispositivi di connettività”.
 

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