Aumento Preu, As.Tro: 'Industria gioco legale rischia implosione'
L'associazione As.tro sottolinea che l’industria del gioco legale rischia l'implosione con un ulteriore aumento del Preu.
"Come di consuetudine, ad ogni legge di Stabilità, arriva la solita chicca dell’incoerenza legislativa: la pretesa di reperire risorse erariali da un’attività economica di cui si decreta la scomparsa, tramite l’innalzamento della rispettiva pressione fiscale.
Da anni, infatti, il comparto Awp - quello che più di ogni altro contribuisce al gettito erariale - è stato sottoposto a continui incrementi della pressione fiscale".
Lo evidenzia, in una nota, l'associazione As.tro alla luce delle nuove richieste di aumenti del Preu sugli apparecchi da gioco,a sostegno delle attività economiche dei piccoli comuni e per assicurare la copertura finanziaria del disegno di legge sulle isole minori.
scomparsa? Come l’Erario può garantire un maggior gettito quando anche i Comuni possono ulteriormente contrarre l’offerta di gioco, con la semplice individuazione di un luogo sensibile?
Politica, ideologia, populismo e demagogia possono tranquillamente veicolare messaggi che ritengono più consoni, ma i numeri restano: l’Erario guadagna dalla raccolta del gioco e, per mantenere i livelli alti per le casse statali, occorrerebbe rispettare 3 parametri: pressione fiscale al di sotto della soglia di dis-economicità dell’attività, lotta al gioco non autorizzato, uniformità normativa sul territorio nazionale per ciò che attiene alla distribuzione e alla possibilità di insediamento terrestre dei prodotti leciti.
Di contro, alla luce delle ultime dichiarazioni della politica secondo le quali, dopo gli aumenti contenuti nel decreto Dignità predisposti per coprire un buco di bilancio, si chiedendo ulteriori aumenti in previsione delle agevolazioni fiscali per i piccoli Comuni con meno di 20mila abitanti ed a copertura degli aiuti per le isole minori, si prospetta una recessione obbligatoria tale da condannare definitivamente un comparto alla chiusura, oltre al rischio licenziamenti che è già in atto.
In sostanza, la politica può operare le scelte che ritiene più opportune, ma la tassazione eccessiva condanna gli operatori virtuosi del circuito industriale all’espulsione definitiva dal mercato, favorsice il mercato illegale, mentre i distanziometri metrici localmente adottati abbattono ancora di più la capacità distributiva del gioco legale che, a sua volta, si traduce in maggior 'appeal' per i prodotti non autorizzati.
La politica è fatta di scelte e, se queste sono le determinazioni che in Parlamento vanno per la maggiore, ce ne faremo una ragione: evitiamo, però, di parlare di lotta al Gap.
Dalla chiusura domenicale delle attività all’attacco al gioco terrestre sembra chiara, ormai, l’intenzione di spostare tutto ad un modello online, con danni occupazionali gravissimi che presto si estenderanno anche ad altri settori".