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Concessionari e gestori: As.Tro 'Realtà che possono ancora coesistere'

22 luglio 2016 - 09:24

L'associazione As.Tro commenta l'intervista di Pascual, Ad Codere Italia, e sottolinea la possibile convergenza di opinioni tra gestori e concessionari.

Scritto da Redazione
Concessionari e gestori: As.Tro 'Realtà che possono ancora coesistere'

"Una convergenza di opinioni tra gestori e concessionari è possibile, basta adottare un angolo di osservazione dei fenomeni che non privilegi un incremento di vantaggi di uno a discapito dell’altro e adotti un approccio di analisi oggettiva ai fenomeni del settore".
Lo sottolinea l'associazione As.tro, dopo l'intervista del numero uno di Codere Italia, Alejandro Pascual, a Gioconews.it. Secondo l'associazione "è l’esempio più lampante di come un operatore professionale (sicuramente arricchito da un’esperienza internazionale), dovrebbe analizzare le criticità di settore. Il comparto, purtroppo, si è rivelato spesso prigioniero di un radicato provincialismo, di uno stile 'nimby' in virtù del quale alle difficoltà generali molti hanno reagito cercando di scaricare le medesime sul 'giardino altrui', generando quella mancanza di 'visione di insieme' che oggi paghiamo tutti, perché genera – a tutti i livelli - la difficoltà di reperire risposte di 'sistema' per i problemi del 'sistema'.

Offerta eccessiva ? Razionalizziamola in virtù di una maggiore aderenza alle necessità di mercato.

Troppe slot ? Torniamo a quel contingentamento che sino al 2011 non aveva provocato 'scontri' con i Territori e lasciato spazi di sviluppo al settore.

Rischio minori ? Le norme e le sanzioni ci sono e con maggiore formazione da un lato e maggiore responsabilità dall’altro la legalità si afferma.

Via le slot dai bar ? Suicidio industriale – sanitario – sociale, in quanto proprio il 'prodotto non aggressivo' 'presente in forma capillare' garantisce milioni di giocatori occasionali, sociali, non problematici e tanti posti di lavoro.

Giocatori patologici ? In mezza Europa c’è il registro di esclusione per evitare che giochino, introduciamolo!

Oltre a queste impressionanti (per linearità) risposte, se ne apprezza un’altra, frutto senza ombra di dubbio di un distacco da certe altre posizioni che riflette l’oggettivo approccio al gioco: ogni prodotto ha una 'performance' (ovvero un 'livello di aggressività' determinato da facilità di impoverimento e posta in palio). Più è alta la performance del prodotto che si vende, più gravoso è il livello qualitativo-selettivo che si deve impartire al locale – alla procedura di vendita – al venditore al dettaglio.

Da ciò deriva la compatibilità della Awp 'da bar' con 'il bar stesso', dove il problema non è l’ingresso potenziale di un minore, ma il mero rispetto di un divieto vigente, in quanto l’accesso ad un prodotto a basso costo e a bassa vincita espone l’utente ad un basso livello di performance.

A tale ricostruzione, aggiungiamo noi, si deve anche la spiegazione dell’elevata raccolta lorda di un prodotto a così bassa performance, possibile solo in presenza di un numero elevatissimo di giocatori 'occasionali', affrancati dal bisogno di vincita ed effettivamente fidelizzati all’approccio di esclusivo 'intrattenimento', che l’attuale Awp garantisce (visto che non promette vincite in grado di ripagare le eventuali perdite o di porsi in sostituzione del lavoro).

Un 'manuale' di gioco condensato in 10 righe, che anche sulle Awp da remoto non esita ad illustrare una 'oggettiva' ed 'onesta' riflessione: se diventano la versione minore di una Vlt, non sono più congegni da intrattenimento.

Da ciò deriva la compatibilità della Awp 'da bar' con 'il bar stesso', dove il problema non è l’ingresso potenziale di un minore, ma il mero rispetto di un divieto vigente, in quanto l’accesso ad un prodotto a basso costo e a bassa vincita espone l’utente ad un basso livello di performance.

A tale ricostruzione, aggiungiamo noi, si deve anche la spiegazione dell’elevata raccolta lorda di un prodotto a così bassa performance, possibile solo in presenza di un numero elevatissimo di giocatori 'occasionali', affrancati dal bisogno di vincita, e effettivamente fidelizzati all’approccio di esclusivo 'intrattenimento' che l’attuale Awp garantisce (visto che non promette vincite in grado di ripagare le eventuali perdite o di porsi in sostituzione del lavoro).

Un 'manuale' di gioco condensato in 10 righe, che anche sulle Awp da remoto non esita a illustrare una 'oggettiva' e 'onesta' riflessione: se diventano la versione minore di una Vlt non sono più congegni da intrattenimento.

Prese di posizioni 'culturali' di questa natura sono apprezzabili ed in quanto coincidenti con quelle di As.tro vanno accolte e favorevolmente segnalate.
Quanto le medesime, poi, vengono anche adottate per 'guidare' il concessionario, allora si gettano le basi per dialoghi industriali con la categoria dei gestori certamente più approfonditi rispetto ad altre realtà”.  

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