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Effetto espulsivo a Cattolica, avvocato Fiorentini: 'Garantire delocalizzazione sale gioco'

17 maggio 2024 - 13:24

L'avvocato Gianfranco Fiorentini commenta l'ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha disposto la verificazione dell'effetto espulsivo delle norme sul gioco vigenti a Cattolica (Rn) dopo il ricorso presentato da una sala contro la chiusura.

Scritto da Redazione
© Markus Spiske / Unsplash

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“L’ordinanza collegiale depositata  il 16 maggio 2024 riafferma in modo chiaro, proprio della sede di cognizione nel merito del ricorso, il principio enunciato già con la precedente ordinanza cautelare, resa in sede di udienza di sospensiva della sentenza impugnata del Tar Emilia Romagna e cioè che è necessario che la 'delocalizzazione'  della sala giochi Vlt sia effettivamente possibile nell’ambito territoriale del Comune ove si svolgeva l’attività,  mentre non ha alcuna rilevanza l’eccezione opposta dalla difesa comunale, cioè che si sia rinvenuta la disponibilità di locali in altro Comune confinante, come nella specie era quello di Misano Adriatico, rispetto a Cattolica”.

 

A dirlo a GiocoNews.it è l'avvocato Gianfranco Fiorentini, a commento dell'ordinanza con cui il Consiglio di Stato si è pronunciato in merito all'appello presentato dal gestore di una sala gioco autorizzata – da lui rappresentata - contro la chiusura dell'esercizio imposta dal Comune di Cattolica (Rn) in attuazione della legge regionale vigente sul contrasto al gioco patologico e della mappatura dei luoghi sensibili effettuata nel 2017, confermata da una sentenza del Tar Emilia Romagna del 2021, disponendo una verificazione – affidata al Politecnico di Milano – per chiarire la sussistenza di un effetto espulsivo di tali provvedimenti.

 

Fiorentini quindi evidenzia: “L’altro aspetto da sottolineare, a mio parere, riguarda il contenuto del quesito che il Consiglio di Stato ha affidato al verificatore, che è in linea con la recente giurisprudenza della stessa sezione IV (ordinanza n. 6048/23,)  secondo la quale l’eventuale effetto espulsivo, che impedisce la delocalizzazione, va verificato in concreto e può verificarsi, non solo nel caso di totale inibizione, ma anche nel caso in cui gli strumenti urbanistici e le altre normative di settore applicabili determinino una  'sostanziale' preclusione che impedisca di fatto la delocalizzazione.”  

 

 

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