Gioco ed enti territoriali, il Viminale: “Regolamenti hanno valore”
Con tre diverse note in risposta a quesiti posti dalle Questure di Milano e di Lecco, il Ministero dell’Interno riconosce il valore dei Regolamenti degli Enti territoriali, anche per quanto riguarda il gioco d'azzardo.
Le Questure, come ricorda Legautonomie, avevano interpellato il Viminale dopo l’approvazione della legge della Regione Lombardia n.8/2013 recante ‘Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico’ che stabilisce per le sale del gioco d'azzardo distanze minime di 500 metri dai luoghi sensibili, ottenendo diversi chiarimenti che sono estendibili a tutte le Questure.
IL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE - In particolare, il Viminale rammenta la sentenza n. 300 del 9/11/2011 con la quale "la Corte Costituzionale ha separato nettamente i profili di ordine e sicurezza pubblica connessa alla materia delle sale da gioco da quelli legati al contrasto delle ludopatie, alla tutela del decoro urbano e dei minori nonché alla gestione del territorio (tra i quali vanno certamente ricompresi i profili relativi alla collocazione dei punti di "rete fisica" di raccolta del gioco) che non attengono alla materia dell'ordine e della sicurezza pubblica ma riguardano competenze delle autorità locali". Viene inoltre affermato che la valutazione del Questore deve rimanere circoscritta alla tutela dei profili legati all'ordine e alla sicurezza pubblica, e quindi alla verifica dei requisiti soggettivi richiesti dall'art. 88 Tulps in capo al richiedente, nell'ambito di una doverosa distinzione di competenze rispetto agli altri interessi pubblici che fanno capo alle Amministrazioni locali, riconoscendo che in questo settore di attività vi è un concorso di interessi pubblici di pari rilievo facenti capo ad Amministrazioni diverse.