La proposta: gioco, un lasciapassare sanitario per i locali 'Covid-free'
Sull'esempio dei treni 'Covid free' arriva l'ipotesi di una soluzione simile anche per i locali di gioco, con il superamento del lockdown, come propone l'esperto Riccardo Calantropio.
Come sarà la "nuova normalità" quando saremo quasi tutti vaccinati (o almeno guariti) e il virus di Covid diventerà endemico?
La domanda campeggia nelle menti di tutti noi e riecheggia alla luce delle ultime notizie provenienti dal Parlamento europeo dove il presidente Davide Sassoli e il commissario europeo Thierry Breton hanno dato grande risalto mediatico all’intesa raggiunta sul certificato vaccinale (o meglio, sanitario) digitale che possa consentire procedure più snelle per chi viaggia e che dovrebbe essere attivo dal 15 giugno 2021, ribadito anche dal nostro ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che ha parlato di "green pass", per chi è stato vaccinato, è guarito dal Covid, o si sottopone a un tampone e risulta negativo.
Ipotesi che stanno studiando anche Stati Uniti e Giappone, seppure con lievi differenze.
CALANTROPIO: "SÌ ALL'ACCESSO IN SALE GIOCO COVID FREE" - Perché non fare lo stesso per poter tornare a frequentare i locali, comprese le sale gioco, che già hanno adottato protocolli anti-Covid molto rigidi e che, più di molte altre location, possono garantire un accesso limitato di clienti e in sicurezza?
Ne è convinto l’ingegnere Riccardo Calantropio, esperto di betting e più volte intervenuto su queste pagine con circostanziati approfondimenti in materia di gioco. "La virologa Ilaria Capua ha ricordato che il vaccino azzera la malattia e riduce la trasmissione, ma il Coronavirus non sarà abbattuto del tutto. Diventerà endemico. Ovvero, dobbiamo convivere con il Covid-19 per diversi anni ancora.
Quindi, si può ipotizzare che prossimamente singole attività, ad esempio una parte dei ristoranti e dei centri giochi e scommesse possa decidere, automaticamente, e nel breve futuro, se consentire l'accesso con un lasciapassare sanitario, diventando 'Covid-free'; mentre in altri ristoranti o centri si seguiranno le norme standard".
Probabilmente, prosegue Calantropio, "molti clienti, anche se non tutti, preferiranno andare nei locali Covid-free per una maggiore tranquillità psicologica.
Questi locali potrebbero quindi chiedere di aprire prima degli altri, garantendo il rispetto di queste norme 'Covid-free', e soprattutto evitare future chiusure nel caso di nuovi ed imprevedibili lockdown.
Non escluderei, anche, all’ingresso di ogni locale di questo tipo la presenza di lettori ottici di codici QR, collegati in futuro con il database europeo, per facilitare le operazioni di verifica idoneità del lasciapassare sanitario; eventualmente anche abbinati a delle videocamere per scoraggiare i 'furbetti'”.
"Oggi 3,2 milioni di italiani hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino e possono dirsi a tutti gli effetti coperti dal rischio di contrarre e diffondere il Covid – spiega il presidente Carlo Rienzi – Non ha alcun senso che tali persone debbano continuare a sottostare ad una compressione delle libertà personali, a partire da quella sugli spostamenti, al pari di chi non è ancora stato vaccinato e, quindi, può contrarre il Covid e alimentare la sua diffusione.
Crediamo sia arrivato il momento di allentare le misure anti-Covid in favore di chi può fornire il certificato di avvenuta vaccinazione, consentendo ai vaccinati di riprendere una vita normale, decisione che avrebbe benefici non solo sulla sfera personale dei singoli, ma sull’intera economia nazionale" conclude Rienzi.