Minore vicino ad apparecchi gioco di un bar, Tar: 'Eccessivo il no a rinnovo del patentino'

”L'Agenzia resistente in fase di esercizio del potere discrezionale ha omesso di conformarsi al principio di proporzionalità, non avendo valutato le circostanze concrete del fatto rispetto alla condotta integrante l’illecito amministrativo, in quanto il minore era entrato nell’esercizio commerciale con il proprio padre, restando sotto la custodia dello stesso, né avendo valutato la pregressa irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria e la chiusura dell’esercizio commerciale per la durata di dieci giorni”.

Ad evidenziarlo è il Tribunale amministrativo regionale per la Calabria nella sentenza con cui accoglie il ricorso della legale rappresentante di un bar per l’annullamento del provvedimento dell’Agenzia delle dogane e di monopoli che ha disposto il rigetto dell’istanza di rinnovo dell’autorizzazione a vendere generi di monopolio mediante patentino.

Tale diniego, ricorda la sentenza, era stato adottato a seguito di contraddittorio procedimentale, ed è basato sul verbale di accertamento redatto dai Carabinieri, che avevano accertato la presenza di un minorenne nelle aree destinate al gioco con vincite in denaro, “incidendo negativamente tale circostanza sul rapporto fiduciario intuitus personae con l’amministrazione”.

Prima del diniego del patentino al bar era stata irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria ed era stata disposta la chiusura dell’esercizio commerciale per dieci giorni, fatto che ha spinto la legale rappresentante del bar a denunciare l’illegittimità della determinazione di diniego per vizio di eccesso di potere, violazione degli articoli 3 e 10-bis L. n. 241/1990, degli articoli 7, 9 D.M. 38/2013, dell’art. 34 L. n. 1293/1957, violazione del principio di proporzionalità e adeguatezza dell’azione amministrativa.