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New slot: 200 richieste di omologa in attesa del via su nuovo payout

08 gennaio 2019 - 10:59

A una settimana dall'entrata in vigore della Manovra di Bilancio che sancisce il nuovo payout delle Awp sono già circa 200 le richieste dei produttori ma in attesa del via.

Scritto da Ac
New slot: 200 richieste di omologa in attesa del via su nuovo payout

 

Sono circa duecento le richieste di verifica tecnica di conformità depositate dai produttori di apparecchi da intrattenimento relative all'omologazione di nuovi esemplari di new slot con payout al 68 percento, come consentito dalla nuova legge di bilancio. Per avviare la nuova fase di mercato, però, bisogna prima attendere il via libera “ufficiale” da parte dell'Amministrazione, attraverso una nota o circolare tecnica da parte dell'Agenzia delle dogane e dei Monopoli in attuazione delle nuove disposizioni. Esattamente come già avvenuto qualche anno fa, quando il legislatore aveva disposto  un altro aumento del Preu accompagnato da una revisione del payout, portandolo – quella volta – dal 74 al 70 percento delle giocate. Anche in quell'occasione fu una nota dell'amministrazione a dare il via alle omologazioni delle nuove macchine, che arrivò già prima di Natale: ma erano altri tempi e la manovra economica era stata approvata in tempi più rapidi (e modalità più semplici) in modo da consentire un pronto intervento da parte dell'Agenzia, tenendo conto della delicata fase di mercato per gli operatori. Occorre infatti tenere presente che l'aumento del prelievo erariale diventa operativo da subito (e, in questo caso, è già passato dal primo gennaio 2019 al 20,6 percento) mentre per gli operatori, per recuperare i due punti percentuali rifacendosi sulle vincite, bisogna prima produrre, omologare, acquistare e mettere in esercizio le nuove macchine, sostituendole a quelle di precedente generazione. E fino a quando questo non avviene, a rimanere in circolazione sono quindi le slot con precedente payout (oggi al 70 percento) ma sottoposte a nuova tassazione: col risultato di minimizzare i margini per imprese ed esercenti.

UNA SOSTITUZIONE DIFFICILE - Questa volta, però, l'introduzione delle nuove macchine è destinata ad essere molto più complessa e decisamente meno rapida. Questo per via della mancanza di nulla osta a disposizione delle imprese, a causa della riduzione disposta dal legislatore con le precedenti leggi che ha minimizzato le giacenze in magazzino che prima rappresentano quella “scorta” necessaria ai gestori proprio per rimpiazzare le slot nei locali senza lasciare locali scoperti. Al punto da far ipotizzare una completa sostituzione delle attuali slot in circolare con quelle al 68 percento nel giro di almeno di due anni: ammesso che si potrà arrivare davvero a un completamento delle operazioni. 
Prima di tutto, però, occorre partire con la nuova generazione di slot: per farlo, come detto, si attende il via libera dell'Agenzia delle Dogane. Ma stavolta anche questo passaggio appare solo teoricamente scontato, per via della sovrapposizione normativa dovuta alla proliferazione di disposizioni sugli apparecchi scaturite dal recente decreto dignità e dalla successiva legge di bilancio. Se la Manovra che prevede il nuovo prelievo e il nuovo payout è immediatamente esecutiva e in vigore dal primo gennaio 2019, è pur vero che la stessa legge ha anche introdotto le altre misure sui giochi e in particolare quelle all'articolo 569 le quali prevedono anche nuove “regole tecniche di produzione degli apparecchi” comma 6a “che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto”, sono da “emanare con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”.
 
UN SORPLUS DI NORME - Disponendo quindi una nuova generazione di apparecchi – i quali dovranno “prevedere la memorizzazione, la conservazione e la trasmissione al sistema remoto dell'orario di funzionamento degli apparecchi medesimi” - da notificare alla Commissione Europea (come previsto dalle regole comunitarie per un periodo di stand still di almeno tre mesi), entro il prossimo 3 marzo. Non solo. La stessa nuova generazione di apparecchi dovrà a quel punto prevedere anche il lettore di tessa sanitaria per la verifica della maggiore età dei giocatori che il decreto dignità ha reso obbligatorio a partire dal primo gennaio del 2020, qualunque sia la generazione di apparecchi (da remoto, oppure no). Ma questo potrebbe voler dire, legge alla mano, imporre agli operatori di sostituire oggi le macchine con quelle a payout più basso, per via dell'insostenibilità del nuovo prelievo, per poi imporre ex lege una ulteriore sostituzione, nei prossimi mesi, con una nuova generazione di giochi. Senza concedere quindi la minima possibilità di armonizzare gli investimenti. Da qui la tentazione di uniformare i due processi, ma questo significherebbe ritardare notevolmente le produzioni, tenendo conto dei tempi tecnici previsti dalla Comunità europea. E anche se l'Agenzia delle Dogane ha ridotto al massimo i propri tempi di attuazione (al punto che, già lo scorso 28 dicembre, comunicava agli operatori di aver avviato l'iter di notifica delle nuove norme a Bruxelles, introducendo in particolare le specifiche sui lettori di tessere sanitarie su slot e vlt), la soluzione dovrebbe essere comunque quella di procedere per gradi, con le omologazioni delle slot a payout ridotto consentite fin da subito. Con il via libera che dovrebbe quindi arrivare già nelle prossime ore. O almeno, questo è ciò che auspicano gli addetti ai lavori, strangolati dalla morsa della nuova tassazione.
 

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