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Piemonte, Negro (As.Tro): 'Imprese al collasso, Cirio modifichi legge gioco'

28 gennaio 2020 - 17:08

Il presidente onorario di As.Tro, Mario Negro, chiede alla Regione Piemonte di salvare le attività di gioco superstiti ed il loro personale modificando la legge vigente.

Scritto da Redazione
Piemonte, Negro (As.Tro): 'Imprese al collasso, Cirio modifichi legge gioco'

"La scorsa settimana abbiamo mandato al presidente della Regione Alberto Cirio e ai 51 componenti del consiglio regionale una lettera in cui riassumiamo l’impatto della legge anti-ludopatia piemontese sulle aziende del settore giochi. Abbiamo spiegato chiaramente come la normativa attuale non abbia risolto in alcun modo e nemmeno attenuato il problema della dipendenza, ma soltanto provocato licenziamenti e la chiusura di molte aziende”.

A dichiararlo è Mario Negro, presidente onorario dell’associazione As.tro, impegnata a monitorare giorno per giorno gli sviluppi di quello che è ormai diventato un vero e proprio “caso Piemonte”. Ma di cui sembra essere possibile una soluzione, dopo la decisione del consiglio regionale di avviare una serie di consultazioni sulla proposta di legge avanzata dal leghista Claudio Leone.

 

In regione, la legge approvata nel 2016 vieta l’esercizio di ogni apparecchio di gioco (slot e Vlt) in esercizi pubblici e sale, situati a meno di 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili (scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, oratori, istituti di credito e stazioni ferroviarie). Nei comuni con non più di 5000 abitanti la distanza minima diventa di 300 metri.
 
Negli ultimi due anni, quello piemontese è divenuto il fronte più caldo per ciò che riguarda gli effetti delle leggi locali sul settore. In primo luogo, perché la sua normativa è una delle prime entrate in vigore, inoltre perché, a differenza di quanto accade in altre regioni, il distanziometro qui si applica, non solo alle nuove aperture, ma anche agli esercizi già esistenti.
 
A Cirio – continua Negro – abbiamo espresso l’auspicio che il nuovo Governo della Regione si ponga su una linea di discontinuità rispetto al precedente, attraverso una modifica della legge.
La risposta del presidente della Regione non si è fatta attendere: ci ha spiegato che il procedimento di revisione della normativa relativa al gioco patologico è compito del consiglio regionale. Per essere ascoltati e presentare le nostre istanze dovremo quindi rivolgerci al presidente dell’Assemblea”.
 
Nel frattempo, però, la proposta di legge di modifica presentata dal leghista Claudio Leone è già all’attenzione del Consiglio. Punta essenzialmente a limitare i divieti alle nuove aperture, salvando le attività già in esercizio.
"La stiamo seguendo con attenzione – dice Negro –, è sostenuta da diversi esponenti della maggioranza e sta andando avanti, anche se qualcuno dell’opposizione si è già mobilitato per tenere in piedi la normativa attuale”.
 
La situazione delle aziende sul territorio induce a serrare i tempi: "Molte imprese, soprattutto di piccole dimensioni, hanno già chiuso – conclude Negro – Altre, più forti, hanno dimezzato il personale. Per questo abbiamo intenzione di inviare un’altra lettera, questa volta a nome dei dipendenti ed indirizzata al responsabile della commissione Lavoro. Bisogna assolutamente salvare le attività superstiti ed il loro personale”.
 

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