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Gioco e minori, Piozzi (As.Tro): 'Investire su formazione esercenti'

16 gennaio 2019 - 11:22

Massimo Piozzi, avvocato del Centro Studi As.tro, commenta dati del Moige su vendita ai minori di prodotti come alcol, tabacco, cannabis, gioco, pornografia e videogiochi 18+.

Scritto da Redazione

Il rapporto tra giochi e minori è da considerare un’emergenza assoluta per il settore. Occorre disincentivare i giovani, aumentando la sicurezza e la formazione degli esercenti, che devono svolgere fino in fondo il loro ruolo di tutela del giocatore. Il Moige evidenzia che si consente di giocare alla metà dei minorenni interessati, violando così il divieto fissato dalla legge: è evidente che il punto debole del sistema sta nell’ancora insufficiente formazione degli esercenti e dei gestori di sala”.

 

È quanto dichiara Massimo Piozzi, avvocato del Centro Studi As.tro, commentando i risultato della ricerca presentata dal Moige - Movimento Italiano Genitori al Senato della Repubblica per presentare i dati inediti dell'indagine #VendutiAiMinori, sul divieto di vendita ai minori di prodotti inadatti o vietati dalla legge, come alcol, tabacco, cannabis, gioco d'azzardo, pornografia e videogiochi 18+. 

 

“Tutti i principali studi condotti – da Nomisma al Cnr, fino all’Iss – confermano che i giovani non sono interessati alle slot machine: dal prossimo anno, poi, tutti gli apparecchi saranno dotati di un lettore della tessera sanitaria che impedirà completamente ogni rischio, anche minimo, per i minorenni. È il caso che le autorità politiche e amministrative si occupino ora di impedire l’accesso agli altri prodotti di gioco, investendo su questo aspetto e lavorando sulla formazione dei pubblici esercizi e dei titolari delle sale come As.tro sta già facendo da almeno tre anni, attraverso progetti nelle Marche e in Emilia Romagna e anche intervenendo nelle scuole come abbiamo già fatto in alcuni licei di Bologna”, conclude Piozzi.
 

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