Bando gioco online, Logico: 'Bene rettifiche Adm, confronto paga'
Il presidente di Logico, Marasco, commenta i primi ricorsi dei concessionari contro il bando per il gioco online e rilancia confronto.
Scritto da Fm
Moreno Marasco, presidente di Logico - Lega operatori di gioco su canale online
All'indomani della presentazione di alcuni ricorsi al Tar Lazio da parte dei concessionari rappresentati dall'associazione Cigo - Concessionari italiani gioco online contro il bando per le concessioni “a distanza”, viene spontaneo domandarsi se qualche altro operatore seguirà la stessa strada.
Un'ipotesi che sembra più probabile per i concessionari piccoli e medi, la cui sopravvivenza è messa fortemente a rischio e per i quali il costo delle concessioni - l'una tantum richiesta, come noto, ammonta a 7 milioni di euro – è già un limite, a meno di non scegliere di consorziarsi fra loro.
Però, con la determina pubblicata ieri, 16 gennaio, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli intanto è andata incontro alle istanze di alcuni operatori aventi sede legale al di fuori dell’Italia e interessati a partecipare alla procedura di affidamento che hanno segnalato “possibili criticità legate ad alcune previsioni contenute nelle Regole amministrative, potenzialmente in grado di rappresentare una restrizione alla libertà di stabilimento e alla circolazione dei servizi, in contrasto con gli articoli 49 e 56 del Tfue - Trattato di funzionamento dell'Unione europea e, altresì, di ledere il principio di massima partecipazione alla procedura di gara".
Adm infatti ha compiuto delle modifiche importanti, grazie alle quali non sarà più obbligatorio istituire una seconda sede in Italia, viene cancellato l’obbligo di certificazione sulla parità di genere e si interviene in materia di valore della garanzia provvisoria e di presentazione di un piano degli investimenti. A dimostrare, una volta di più che il confronto spesso è più utile del ricorso ai tribunali.
Sulla possibilità che altri concessionari di gioco propongano ricorso al Tar contro il bando per l'online abbiamo interpellato Moreno Marasco, presidente di Logico - Lega operatori di gioco su canale online. “Non si possono escludere ulteriori ricorsi, né che Logico possa intervenire su procedimenti già incardinati. Se l'Agenzia delle dogane e dei monopoli non avesse rettificato alcuni punti sulle regole di partecipazione palesemente discriminatorie delle aziende estere (per esempio l'obbligo di sede secondaria e la certificazione Uni), vi sarebbero state ulteriori motivazioni per ricorrere. Sono tuttavia convinto che per sciogliere simili nodi sia sufficiente una serena interlocuzione”.