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Scardovi (Igl): 'Esenzione Iva apparecchi gioco, contenziosi inutili e gravosi'

16 marzo 2023 - 17:40

Francesco Scardovi (Igl) fornisce a GiocoNews alcuni chiarimenti in materia di contenziosi e auspica unione fra le associazioni del gioco per dialogare con la politica per 'un riordino territoriale ma anche fiscale'.

Scritto da Ac

Rimini - "Dopo le pronunce della Corte di cassazione è ripartito un tam tam fra numerosissime direzioni provinciali che hanno avviato nuovi contenziosi ritenendole un'apripista per una nuova campagna di accertamenti come già successo in passato. In realtà non è così: abbiamo cercato di spiegare agli operatori che la Cassazione si rifa comunque alla circolare del 2005 e peraltro a un periodo in cui non esistevano né chiarimenti né contrattualistica di un certo tipo. Oggi fortunatamente con l'iscrizione al Ries, con i modelli contrattuali proposti dai concessionari sia verso i gestori che verso gli esercenti, direi che il problema è ampiamente chiarito e superato. Esiste ancora una piccolissima percentuale di spazio per l'imponibilità dell'Iva ma solo nei casi in cui l'esercente ritiene di limitarsi a locare uno spazio al gestore e non sottoscrivere il contratto del concessionario. Questa è la stessa cosa che fortunatamente ha chiarito con una nota molto ampia la Guardia di finanza di Roma nell'ambito di un accertamento, e riteniamo che con esso - che ha una sorta di valore di circolare, comunicata ai vari uffici - mi auguro che si possa interrompere questa fase di accertamenti evitando così dei costi veramente inutili e gravosi a tutto il settore dopo quelli che sono stati subiti in questi anni".

A dirlo ai microfoni di GiocoNews è Francesco Scardovi, commercialista e revisore contabile, esperto di gaming ed esponente di Igl- Italia gioco legale, a margine di Enada Rimini, dove con Generoso Bloise ha tenuto il workshop "Comma 6: Profili contabili e fiscali dell’esenzione Iva dei proventi da slot. Le novità dopo le recenti sentenze di Cassazione", organizzato dall'associazione Sapar.


"Mi auguro che la Direzione centrale prenda una posizione sul tema, e quindi invitando i propri uffici a desistere da contenziosi che non avrebbero possibilità di vittoria in giudizio per l'Ufficio ma, ribadisco, dove le parti operano come da regole attuali, quindi contratto concessionario-gestore, contratto concessionario-esercente, iscrizione al Ries, remunerazione sulla base del cassetto. In questi casi diciamo che il caso del diritto alle esenzioni è molto chiaro", puntualizza Scardovi.

In riferimento al contenzioso in corso, poi Scardovi chiarisce come si sta orientando e quale strada potrà intraprendere. "Purtroppo il rischio di contenziosi è sempre molto alto in qualsiasi settore, in qualsiasi area giuridica del settore, quindi non solo il tributario ma anche l'amministrativo, il civile, il penale, la compliance. Mi piace sottolineare, fra l'altro, che se da un punto di vista Iva le cose sono molto più chiare e definite per il comparto degli apparecchi, lo sono assolutamente meno per tutto quello che è il mercato emergente dell'online dove le varie figure della filiera - dalla skin al Pvr, all'agente, al procacciatore - non hanno ancora un inquadramento preciso. Riteniamo che quanto detto per la filiera degli apparecchi possa valere anche per quella dell'online, ma anche lì urge un grande chiarimento: lì c'è il rischio di contenziosi seriali enormi. Per questi motivi ho pensato di contattare un po' tutti i consulenti, legali, commercialisti con cui si è collaborato in questi ultimi 15 anni un po' nelle varie aree del contenzioso e creare una nuova rete professionale dedicata al gioco, per spaziare in tutte le possibili forme di contenzioso:  Igl- Italia gioco legale".


In tema di riforma fiscale quindi Scardovi conclude: "Stiamo facendo un tentativo importante: unire tutte le associazioni di categoria del settore che rappresentino le piccole e medie imprese italiane, quindi da As.tro a Sapar, Egp-Fipe, Acadi, per presentarci uniti di fronte alla politica nella necessità assoluta non solo di un riordino territoriale ma anche fiscale. Oggi le aliquote di payout sempre più basse, le le aliquote di prelievo fiscale sempre più alte, hanno massacrato il gioco legale, i giocatori, e li hanno portati verso l'illegalità o verso i disturbi da gioco patologico e c'è il rischio di un'ulteriore perdita di gettito erariale a favore dell'illegale. E questo sarebbe un danno assolutamente da evitare da parte del legislatore".
 

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