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Aams-Dogane: il Salfi scrive a Fini, “Evitare fiducia alla Camera per il bene delle Agenzie”

08 ottobre 2012 - 13:52

In merito all'accorpamento tra Agenzia delle dogane e Monopoli di Stato che l'emendamento approvato dalla Commissione Finanze potrebbe evitare, a meno che non sia posta la questione di fiducia sul testo originale dell'intero provvedimento, il sindacato Confsal-Salfi chiede l'intervento del Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, “al fine di non stralciare l'emendamento”.

Scritto da Vincenzo Giacometti

Nel testo della missiva si legge: “..preso atto dei contenuti dell'emendamento al Ddl Delega, approvato all'unanimità nei giorni scorsi dalla Commissione Finanze della Camera, con il quale sostanzialmente si motiva la deliberata sterilizzazione dell’accorpamento in rassegna, per diverse motivazioni, tutte condivisibili e sostenute dalla Scrivente in occasione dell’audizione del Salfi del 10 lugio u.s., ed al fine di evitare che il Governo ponga la fiducia nei prossimi giorni sul DDL in rassegna, al netto del più volte richiamato emendamento, concretizzando in tal modo un singolare quanto inquietante “sgarbo istituzionale” alla Commissione Finanze della Camera, richiede un tempestivo, quanto necessario intervento della S.V. affinchè sia rispettata la determinazione della più volte citata Commissione Finanze, in sintonia con i comuni pareri di tutte le forze politiche ed in aderenza alla consolidata prassi parlamentare che deve impedire, in parte qua, il deleterio intervento governativo in narrativa.
L’intervento auspicato mira anche ad eliminare, ab imis, un delicato quanto raro "conflitto istituzionale" che non si giustifica nel caso di specie, delibati anche i principi guida, i criteri e le direttive fornite dalla prefata Commissione, ai fini di razionalizzare la riorganizzazione dell'Amministrazione Finanziaria. Infine, la presente mira anche ad evitare, qualora l’emendamento in argomento
dovesse essere espunto dal DDL, un evidente aggravio di costi per l’Amministrazione Finanziaria, una destabilizzazione dell’attuale assetto e le intuibili, consequenziali, criticità gestionali ed operative che, indubbiamente, il decollo dell’accorpamento comporterebbe, considerate, infine, le diverse funzioni esercitate dalle distinte strutture organizzative oggetto di incursione legislativa, in carenza di qualsiasi prova del conseguimento dei risparmi di gestione auspicati”.

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