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Pedica (Idv) chiede a Monti una revisione normativa per contrastare la presenza di mafie nel gioco

23 maggio 2012 - 07:52

Il senatore dell'Italia dei valori, Stefano Pedica ha presentato un'interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustiziain cui chide di sapere quali motivazioni abbiano indotto il Governo a modificare la precedente normativa sicuramente più idonea a contrastare la presenza delle mafie nel settore del gioco; se il Governo non ritenga opportuno optare nuovamente per una revisione normativa della materia, così uniformandosi, tra l'altro, anche all'ultima relazione della Commissione Antimafia.

Scritto da Redazione GiocoNews

Pedica sottolinea inoltre: "a seguito dell'articolo 10, comma 2, del decreto-legge n. 16 del 2012, recante "Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento", convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44 del 2012, al comma 3-bis dell'articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, è aggiunto il seguente periodo: "La documentazione di cui al periodo precedente deve riferirsi anche al coniuge non separato", nonché all'articolo 24, comma 25, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, è aggiunto il seguente periodo: "Il divieto di partecipazione a gare o di rilascio o rinnovo o mantenimento delle concessioni di cui ai periodi precedenti opera anche nel caso in cui la condanna, ovvero l'imputazione o la condizione di indagato sia riferita al coniuge non separato."; con il citato decreto-legge n. 16 del 2012 viene così introdotta nel settore dei giochi pubblici una modifica che, anziché contrastare efficacemente il pericolo di infiltrazioni criminali in un settore molto delicato, limita il divieto di concessione ai soli condannati e al coniuge non separato; della vicenda si sono occupate diverse testate giornalistiche. In particolare in data 21 aprile 2012 il quotidiano "Il fatto quotidiano" pubblicava un articolo intitolato "Giochi e slot, con l'emendamento pdl cadono le barriere antimafia", nel quale si dà conto di come con il citato decreto-legge si indebolisca la normativa del settore dei giochi, limitando il divieto di concessione ai soli condannati e al coniuge non separato; viene così modificata la precedente normativa, ad avviso dell'interrogante in peius, indebolendo la capacità dello Stato di contrastare la presenza delle mafie nel ricco settore del gioco legalizzato; a giudizio dell'interrogante si tratta di una scelta erronea e non in linea con quanto emerso dall'ultima relazione della Commissione Antimafia, che ha dimostrato quanto le mafie siano interessate all'affare delle slot. Si stima infatti che accanto alle 250.000 new slot ufficiali siano operativi almeno altri 200.000 apparecchi illegali con un danno erariale di 55 miliardi"

 

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