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Polledri (LnP): "Porre fine a vendita Gratta e Vinci"

31 ottobre 2012 - 08:34

“Se il Governo non ritenga opportuno intervenire affinché si ponga fine alla vendita dei tagliandi dei gratta & vinci, la quale, oltre ad avere pericolose ricadute in termini di salute mentale, appare anche moralmente discutibile”. È quanto chiede in un’interrogazione il deputato leghista Massimo Polledri al Ministro della Salute, al ministro dell’economia e delle finanze.

Scritto da Sm

“Secondo i dati del nuovo rapporto Eurispes – spiega Polledri - le lotterie istantanee registrano una crescita inarrestabile, in particolare il gratta & vinci sfiora il 20 per cento in più rispetto agli anni precedenti; tali numeri determinano un aumento del rischio di patologie legate all’abuso del gioco d’azzardo, che sfocia appunto in ludopatia la quale comporta una significativa diminuzione della qualità della vita e provoca seri problemi a livello sociale (i ludopatici, per esempio, rendono meno sul lavoro e mettono a rischio i propri patrimoni); le ludopatie, dal greco «malattie del gioco», sono contrastate anche dal decreto Balduzzi (ovvero il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, intitolato « Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute »), in quanto rappresentano una forma di dipendenza particolarmente subdola, tanto da essere definite «droghe senza sostanze», le quali impattano pesantemente sul sistema sanitario attraverso le spese mediche per ciascun mutuato per farmaci, cure psichiatriche e terapie; lo stesso gratta & vinci, che è un gioco d’azzardo gestito dalla Lottomatica per conto dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, determina una crescente percentuale di ludopatici; le notizie della stampa e le denunce presentate ormai da tempo dalle associazioni Federconsumatori e Adusbef segnalano la prassi, a giudizio dell’interrogante vergognosa, di vendere i tagliandi dei gratta & vinci presso gli uffici postali; tale prassi, oltre a nascondere potenziali ripercussioni in termini di organizzazione del lavoro, può determinare rischi di ludopatie tra dipendenti e clienti, soprattutto se anziani, minori o donne”.

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