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Soppressione Aams: in Parlamento risoluzione che chiede la revisione della norma nel Decreto Sviluppo

21 giugno 2012 - 08:49

La protesta dei lavoratori dell'Agenzia del Territorio e dei Monopoli di Stato non ha lasciato indifferente il Parlamento il quale, attraverso le Commissioni competenti di Camera e Senato, ha elaborato una specifica risoluzione – supportata da vari parlamentari in modo del tutto trasversale – con la quale si chiede di rivedere il Decreto Sviluppo nella parte in cui vengono soppresse l’Agenzia del Territorio e Aams. La risoluzione è già stata trasmessa al governo il quale è ora chiamato a riferire al riguardo in aula martedì prossimo, 26 giugno. Cgil, Cisl, Uil lanciano ultimatum al governo: “Urge una risposta e si apra un confronto serio” Maggi (Sistema Gioco Italia): “Soppressione Aams, auspichiamo adeguata efficienza nei confronti del settore gioco” Curcio (Pres. Sapar): “Soppressione Aams stupisce ma auspichiamo gestione razionale e attenta al settore gioco” Acmi: Trasformazione Aams, si salvaguardino le professionalità maturate negli anni Pucci (Pres. As.Tro): Sistema gioco privato di stabilità e certezze

Scritto da Ac

COSA DICE LA RISOLUZIONE - In particolare, secondo la Commissione Finanze della Camera dei deputati, premesso che è in corso un ampio processo di revisione e razionalizzazione della spesa pubblica (cosiddetta spending review) la quale è volta a realizzare una complessiva riduzione della spesa pubblica, al fine di ridurre il peso delle strutture burocratiche, raggiungere più elevati livelli di efficienza da parte delle pubbliche amministrazioni e liberare risorse da destinare al rilancio dell’economia nazionale ed al sostegno delle fasce più deboli della popolazione", specifica come in tale processo di razionalizzazione "devono evidentemente essere coinvolte a pieno titolo anche le strutture dell’amministrazione finanziaria, la quale, in quanto strumento privilegiato di imposizione fiscale e di tutela degli interessi erariali, deve più di altre caratterizzarsi per razionalità organizzativa, efficienza operativa ed eliminazione delle spese improduttive; la scelta di avviare il predetto meccanismo di riduzione dei costi della pubblica amministrazione proprio dall’amministrazione finanziaria, al di là delle ricadute di carattere immediatamente pratico, rappresenterebbe anche un segnale simbolico positivo nei confronti di tutti i contribuenti onesti, i quali sono stati chiamati in questi mesi a compiere sacrifici gravosi per garantire la stabilità della finanza pubblica".

L’azione di revisione degli assetti organizzativi in tale settore, inoltre, "costituisce una doverosa attuazione delle previsioni di cui all’articolo 1 del decreto-legge n. 138 del 2011, le quali stabiliscono, tra l’altro, l’integrazione operativa della Agenzie fiscali, nonché la razionalizzazione dell’organizzazione tributaria, anche al fine di evitare duplicazione di strutture ed implementare strategie di miglioramento dei risultati ottenibili con le risorse stanziate; in tale contesto appare dunque necessario porre mano con sollecitudine ad un intervento che coinvolga anche le Agenzie fiscali e l’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, la quale dovrebbe già trasformarsi in Agenzia fiscale dei monopoli di Stato, in forza di un decreto legislativo, peraltro non ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sul cui schema la Commissione finanze ha espresso il parere il 10 novembre 2011".

 

Per quanto riguarda lo specifico caso di Aams, la Commissione ricorda che: "occorre tener presente che tale Amministrazione è  già oggetto di un processo di evoluzione, tuttora in corso, il quale, ai sensi dell’articolo 40, comma 2, del decreto-legge n. 159 del 2007, dovrebbe portarla a trasformarsi in Agenzia fiscale dei monopoli di Stato", e per questa ragione impegna il Governo "ad adottare, con la necessaria tempestività, le iniziative di natura normativa finalizzate a realizzare, nel quadro più ampio delle misure di razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, una complessiva riforma dell’organizzazione dell’amministrazione finanziaria, anche attraverso una revisione del numero delle Agenzie ed una redistribuzione delle competenze".

Tenendo conto, in particolare, dei seguenti criteri ed obiettivi prioritari: "soppressione di tutte le strutture e gli uffici ridondanti, nonché eliminazione di tutte le duplicazioni di funzioni; riaccorpamento delle strutture sulla base del principio di omogeneità o maggiore vicinanza delle funzioni svolte, tenendo conto delle peculiarità di alcuni ambiti di attività, i quali, ad esempio per quanto riguarda il settore dei giochi, sono ormai connotati per uno spiccato profilo di politica industriale che li rende eccentrici rispetto ai tradizionali compiti di accertamento, liquidazione e riscossione di tributi; riduzione delle articolazioni territoriali a livello sub-provinciale, laddove ciò non confligga con le esigenze di adeguato presidio del territorio, a tutela degli interessi erariali, e conseguente ridefinizione del livello degli incarichi dirigenziali sulla base delle effettive competenze a livello territoriale; rafforzamento ed ampliamento delle sinergie tra le diverse branche dell’amministrazione finanziaria, il Corpo della guardia di finanza, le altre amministrazioni dello Stato, le regioni e gli enti locali, segnatamente attraverso il rafforzamento dei meccanismi di collaborazione per quanto riguarda i controlli sul territorio; salvaguardia dei diritti e delle legittime esigenze dei contribuenti, degli operatori economici e degli intermediari professionali, al fine di rendere meno oneroso l’adempimento degli adempimenti burocratici e nello spirito, indicato dallo statuto dei diritti del  contribuente, di mantenere un rapporto di correttezza, collaborazione e buona fede nei rapporti tra fisco e contribuenti; valorizzazione delle competenze professionali e del patrimonio di conoscenze tecniche e giuridiche accumulato presso le diverse articolazioni dell’amministrazione, al fine di garantire la piena continuità e coerenza dell’azione amministrativa; definizione di un disegno organizzativo il più possibile stabile nel tempo, evitando il susseguirsi continuo di interventi di aggiustamento che rischierebbero di pregiudicare la continuità e l’efficacia dell’azione amministrativa; riduzione ed ottimizzazione degli spazi fisici utilizzati, attraverso la riduzione delle sedi e la creazione di poli integrati dell’amministrazione finanziaria che permettano, oltre che un abbattimento dei costi, maggiore fruibilità per gli utenti, con tendenziale eliminazione del ricorso ad immobili in locazione di proprietà di terzi; tendenziale riduzione del numero degli incarichi dirigenziali, al fine di giungere ad elevare il rapporto tra dirigenza di livello generale e totale dei dirigenti, nonché tra dirigenza e numero totale dei dipendenti; riduzione delle aliquote di personale a bassa qualificazione, anche attraverso attività di formazione che elevino il contenuto professionale delle prestazioni; piena integrazione di tutte le banche dati esistenti presso l’amministrazione finanziaria e completa interoperabilità dei sistemi operativi informatici esistenti, anche attraverso la sostituzione dei sistemi informativi proprietari, al fine di rafforzare l’efficacia dell’azione amministrativa, per quanto riguarda il contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, nonché per ridurre gli oneri per la struttura informatica dell’amministrazione; verifica circa lo stato del processo di trasformazione dell’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato in Agenzia dei monopoli di Stato, prevista dall’articolo 40, comma 2, del decreto legge n. 159 del 2007; perseguimento della piena indipendenza e terzietà, nonché garanzia delle relative esigenze organizzative, degli organi della giustizia tributaria; coinvolgimento, nei termini più ampi possibili, nonché costante informazione del Parlamento in merito alle decisioni ed alle  prospettive dell’intero processo di razionalizzazione".

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