A Torino il Risorgimento del gioco pubblico
Il convegno “30 settembre 2017. La fine del gioco lecito” a Torino ha segnato l'apertura di un nuovo scenario per il settore, all'insegna del confronto.
Il futuro del gioco pubblico potrebbe conoscere nuovi scenari, dentro e fuori alla dimensione di filiera. È la sensazione con cui gli addetti ai lavori (davvero tanti, va detto) sono tornati a casa ieri, 3 aprile, da Torino,dall'evento organizzato da Assotrattenimento che ha rappresentato una sorta di assemblea pubblica di settore sul tema della cosiddetta “questione territoriale”.
Intanto, evforse per la prima volta nella storia del comparto, si sono sedute attorno a un tavolo gran parte delle sigle che rappresentano la filiera in tutte le sue articolazioni. Almeno quelle relative al gioco "fisico": dalla Federazione dei tabaccai agli organismi dei ricevitori.
In un confronto, però, tutt'altro che autoreferenziale, coinvolgendo anche la politica, sialocale che nazionale e, addirittura, europea. Per analizzare la situazione che si trova ad affrontare il settore - a Torino come in altri luoghi, a rischio scomparsa - e che la stessa politica è chiamata a gestire.
Torino potrebbe quindi tornare ad essere, 150 anni dopo la creazione del Regno d'Italia, la culla di un nuovo Risorgimento: quello del gioco pubblico. Senz'altro meno importante del precedente, ma altrettanto necessario.