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Attuazione legge Gap, Nanni (Regione Lombardia): 'Calano i punti gioco'

30 settembre 2016 - 08:37

Il consigliere della Lombardia Iolanda Nanni illustra a Gioconews.it i risultati della relazione disposta dalla Giunta Maroni sull'attuazione della legge sul Gap.

Scritto da Fm

 


A oltre due anni dall'approvazione della legge regionale per il contrasto al Gap, in Lombardia è tempo di bilanci sulla sua attuazione. Il 13 ottobre il Comitato paritetico di controllo e valutazione presenterà i risultati della relazione disposta dalla Giunta Maroni in proposito, con i dati relativi al 2015. A illustrare a Gioconews.it il suo contenuto è uno dei suoi relatori: Iolanda Nanni, consigliere del Movimento cinque stelle e componente del Comitato.


COSA MANCA - "Questa è la seconda relazione della Giunta sull'applicazione della legge e permette di dare una visione più completa del fenomeno, nonostante perduri l'assenza di un monitoraggio scientifico e di una mappatura dei giocatori patologici, impedendo alla regioni di fare un lavoro più capillare", sottolinea Nanni. "Mancano, ad esempio, i dati sulla quantità dei Comuni che hanno emanato ordinanze e regolamenti sul gioco (come fatto dalla Regione Piemonte, ndr), manca la mappatura delle forme premianti disposte dagli enti locali per gli esercizi no slot, e mancano le cifre della spesa pro capite dei nostri cittadini per il gioco, ma chiederemo alla Giunta di occuparsene per la relazione dell'anno prossimo".

 

GIOCO IN CALO - Nella relazione sul 2015 è presente una dettagliata mappatura dell'andamento dei punti di gioco, che evidenziano un calo in certi casi sensibili. "Le scommesse ippiche si sono ridotte del 28 percento, mentre quelle sportive del 20, a fronte di una riduzione media nazionale rispettivamente del 35 e del 16 percento. Le sale Vlt sono passate da 857 del 2014 a 795 nel 2015, mentre gli esercizi con le new slot sono scesi dai 14721 del 2014 ai 13439 del 2015. Fanno eccezione il Lotto, le lotterie: qui i punti gioco sono passati dai 14747 del 2014 ai 14854 del 2015", evidenzia il consigliere. "Ma nel complesso questi dati confermano che può dirsi raggiunto l'obiettivo della legge di prevenire e trattare il Gap mitigando le ricadute sociali ed economiche sul territorio, e dimostrando che strumenti come il distanziometro hanno avuto un'incidenza sensibile sull'apertura di nuovi locali"

CURA E PREVENZIONE - Fra gli obiettivi della normativa regionale c'è sicuramente la cura dei malati di Gap. "Secondo quanto riferisce l'Asl, nel 2015 sono stati assistiti 2117 giocatori patologici per un totale di 47653 prestazioni sanitarie erogate: in questo caos però non possiamo fare un confronto con il 2014, visto che per quell'anno è disponibile solo la mappatura del numero dei sert e non i dati sui malati. La spesa a carico del sistema sanitario regionale - fra valutazione diagnostica, psicoterapie, interventi di gruppo, colloqui con i familiari e prese in carico di tipo sociale - è quantificabile a 1 milione 342mila e 200 euro. Il numero di assistiti maggiore in Lombardia, a parte Milano e il suo hinterland, è nella provincia di Brescia con 348 giocatori assistiti, poi ci sono Bergamo e Brescia dove sono aumentati i punti dedicati al Gap nei Sert: in alcune province sono raddoppiati o triplicati e in generale si registra una maggiore attenzione al fenomeno con più servizi di assistenza socio sanitaria", afferma Nanni.
 
LA FORMAZIONE DEI GESTORI - Nel 2015 sono stati realizzati oltre 560 percorsi formativi con il rilascio di 13mila 565 attestati ai gestori delle sale da gioco, su una platea di destinatari potenziali pari a 87325 utenti. "Si tratta di corsi di 4 ore finalizzati a insegnare agli esercenti a gestire la relazione con la clientela a rischio Gap. La parte del leone in questo caso la fa Milano con 194 corsi, poi seguono Brescia con 95, Bergamo con 60 e Como con 78 corsi; fanalno di coda Lodi e Lecco con 10 corsi. Ci si aspettava di meglio da Pavia, che negli anni scorsi era diventata 'la capitale del gioco d'azzardo in Italia' qui sono stati fatti solo 20 corsi", ricorda il consigliere Cinque stelle.
 
GLI STANZIAMENTI DELLA REGIONE - Nel bilancio 2015-2016 della Regione Lombardia sono stati stanziati 3 milioni di euro come contributi per sostenere le iniziative realizzate dai Comuni lombardi per la prevenzione del gioco patologico. " A marzo 2015 è stato emanato il bando per lo sviluppo e il consolidamento di azioni di prevenzione e contrasto alle forme di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito: hanno aderito moltissimi Comuni i cui progetti dovevano concludersi ad agosto 2016. Il contributo regionale copre l’80 percento dei costi valutati ammissibili con importo massimo erogabile pari a 50mila euro. Dalle diverse province sono arrivate 88 progetti: la maggior parte li hanno presentati soprattutto Milano, Bergamo e Brescia. I progetti ammessi al finanziamento sono stati 68 distribuiti in tutte le province (ad eccezione di Lodi, dove non è stato ammesso nessuno dei due progetti presentati per mancanza dei requisiti). Alla fine le inziative finanziate sono 286: 58 sono azioni per l'informazione della popolazione, 52 per la formazione degli addetti ai lavori compresi gli esercenti delle sale slot e Vlt, 39 per l'ascolto e l'orientamento, 50 per le campagne di sensibilizzazione 'no slot', 23 per il controllo e la vigilanza del fenomeno nei Comuni. Ben 64 progetti hanno richiesto finanziamenti per mappare il fenomeno in modo più capillare", sottolinea Nanni. "Gli esiti dei progetti saranno resi noti nella relazione dell'anno prossimo".
 

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