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Baretta: 'Gioco, riforma sia rapida e con regia comune'

23 gennaio 2018 - 10:35

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta interviene alla presentazione del libro di Riccardo Zerbetto “Il senso del gioco”, edito da Gn Media.

Scritto da Sm

Roma - "Ci sono degli eccessi sul gioco: prima liberista e poi proibizionista. È evidente che la costante antropologica esiste e il tema del proibizionismo ci allontana dalla gestione intelligente del problema della dipendenza. Parlo di proibizionismo perché ci troviamo ora ad affrontare questo periodo, in passato avremmo detto che il problema era l'eccessivo liberismo. Il nostro compito era rendere il gioco qualcosa di normale, senza eccessi. Abbiamo iniziato a lavorare su questo, ma si tratta di un percorso lungo".

A dichiararlo è il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, nel suo intervento alla presentazione del libro dello psichiatra Riccardo Zerbetto “Il senso del gioco. Tra competizione, vertigine, caso e responsabilità: la sfida del giocatore e quella delle istituzioni”, pubblicato da Gn Media – editore del network GiocoNews.it – in programma oggi, martedì 23 gennaio, nella Sala degli atti parlamentari della Biblioteca del Senato, a Roma. 

"L'obiettivo però deve essere questo anche a livello locale. Si ha un approccio non proibizionista, ma non eccessivamente liberista e permette al mercato di lavorare. C'è stata una carenza di iniziativa pubblica che si è nel tempo consolidata. Inoltre, a livello locale sono nate una serie di normative di protezionismo sociale che hanno fatto prevalere una linea che è diventata di dominio pubblico: quella delle distanze. Questo è solo uno spostamento del gioco dal centro alle periferie delle città e non risolve il problema della dipendenza. Una cosa è dire 'costruiamo i casinò' e un'altra è dire 'creiamo delle zone periferiche del gioco'. Il nostro Governo ha pensato di ridurre le slot machine sul territorio. Le carenze di iniziativa pubblica sono state affrontate in questo modo, ma è ovvio che è solo l'inizio e che bisogna affrontare anche l'online", afferma Baretta.
 
 
"Sono d'accordo sul concetto di triangolazione (Stato, industria, operatori scientifici) proposto da Zerbetto, anche se c'è un problema di competenze a livello governativo. Ci sono diversi ministeri che dovrebbero occuparsi di gioco, ma con una regia comune. Poi c'è la questione degli enti locali con cui ci sono questioni ancora aperte. Oltre al rischio della illegalità avremmo anche il problema del 'nomadismo' dei giocatori. Quindi bisogna avere una legge complessiva e un accordo che venga rispettato ma che per ora fa acqua da tutte le parti. A fronte di tale impostazione, occorre collaborazione con tutti e penso che la filiera del gioco vada ridotta. La proposta di tassare ancora di più il gioco per il reddito di cittadinanza riapre la vecchia questione del voler eliminare il gioco o di volerlo tassare ancora. Questo apre a una ambiguità", evidenzia il sottosegretario. 
 
"Penso che poi occorra passare alla tassazione sul margine per tutti i giochi e proporre un re-investimento delle entrate sul gioco per le politiche socio-sanitarie. Dobbiamo arrivare al decreto sulla riforma gioco, varare a breve il contingentamento delle slot e dare le specifiche per le Awp da remoto. Penso che questi decreti per senso civico debbano essere attuati. La forza della riforma del gioco è maggiore dei suoi detrattori. Bisogna fare le gare del bingo e delle scommesse e quindi c'è una forza attuativa su questo che va considerata. Penso che ci arriveremo, ma non subito e a condizione che si affronti l'intero capitolo gioco. Se riuscissimo a fare una triangolazione sarebbe importante. La riforma dei casinò è importante, perché sono un presidio importante. Pensiamo a quello che sta accadendo a Campione. Lo Stato potrebbe aprire una sinergia con i privati? È qualcosa di non immediato ma che va affrontato", dichiara Baretta.
 
 
A margine del suo intervento Baretta afferma che "la storia della riduzione dell'offerta di gioco è quella migliore e consente di raggiungere l'obiettivo di ridurre la patologia. Quindi non si può dire di voler tassare il gioco e però di volerlo eliminare come fanno certe forze politiche. Se si riduce l'offerta è normale che via sia anche la previsione di una contrazione delle entrate". Per quanto riguarda la Conferenza unificata e l'incontro fra i rappresentanti del Governo e degli enti locali Baretta aggiunge: "Faremo una verifica ulteriore sulla data dell'8 febbraio, ma quello che ribadisco è la volontà di arrivare ad un'intesa sui termini dell'accordo anche in vista dell'imminente necessità di fare uscire i bandi di gara per il terrestre".
 

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