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Binetti (Udc): 'Gioco, bene logo no slot e uso tessera sanitaria'

30 luglio 2018 - 14:44

La senatrice Udc Paola Binetti commenta favorevolmente le ultime disposizioni sul gioco introdotte nel decreto Dignità.

Scritto da Redazione

 

"Molti i punti di tensione con questa maggioranza di governo, ma almeno su di un passaggio, e speriamo che non sia il solo, sono pienamente d'accordo: la tessera sanitaria per accedere ai giochi e il logo 'No slot'. Né l'uno né l'altro di questi punti sono sufficienti a tutelare i minori dalla tentazione del gioco, nonostante il loro evidente aspetto preventivo. Ma nella legislatura precedente avevamo sperimentato una tale opposizione, strisciante e gommosa, ma tenace e invalicabile, da parte del governo che questi due passaggi ci sembrano comunque un gesto positivo di attenzione alla tutela delle persone affette da Dipendenza grave dal gioco d'azzardo. In particolare il divieto di pubblicità online esteso anche ai social può rappresentare per i giovanissimi un deterrente importante. E sul piano semantico anche l'espressione Disturbo da gioco d'azzardo può essere un efficace punto di mediazione tra l'espressione Ludopatia, che sembrava far riferimento soprattutto alla dimensione del gioco e l'espressione Dipendenza grave dal gioco d'azzardo, Gap, che rimandava ad una patologia conclamata e già esplosa. Il termine Disturbo da gioco d'azzardo, coglie entrambe le dimensioni del gioco e della patologia ed impedisce l'assonanza tra ludopatia e ludoteca, per cui venivano annacquate le sostanziali differenze tra minicasinò, sale Bingo, e ludoteche a cui in genere si affidano i minori perchè si divertano serenamente."

Lo afferma la senatrice Paola Binetti, Udc, che di questa battaglia è stata protagonista, con scarso successo!, nella legislatura precedente. "Il Pd, che pure questa volta si è affannato a presentare emendamenti in gran parte ripresi dal lavoro dello scorso anno, avrebbe potuto intestarsi nella legislatura precedente una grande battaglia di civiltà.
Ma non ha voluto farlo e ha cercato tutti gli espedienti possibili per non portare in aula un disegno di legge approvato per ben due volte in commissione. Il no alla sua calendarizzazione rende ancora più stridente certe prese di posizioni attuali e nello stesso tempo riconosce al M5S, almeno in questo caso, coraggio e coerenza. Tutti conosciamo il pressing delle grandi concessionarie per ostacolare qualsiasi tipo di limitazione alla diffusione del gioco e non a caso abbiamo visto moltiplicarsi i luoghi dove si gioca, le tipologie di gioco, il volume degli affari e quindi le persone malate. Ma l'unico obiettivo era allora quello di non ridurre il gettito fiscale, a qualsiasi costo e chiunque ne facesse le spese, tollerando una pubblicità massiccia e invasiva. Bene quindi ha fatto il M5S in un momento di evidenti difficoltà economiche per il governo a mantenere le sue promesse. Non voterò il decreto Dignità per altri motivi, ma se non metteranno la fiducia, su questi punti ci sarà il mio voto positivo convinto!"

 

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