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Clemente (Uif): 'Antiriciclaggio, servono regole uniformi in Ue'

26 settembre 2017 - 10:08

Claudio Clemente, direttore dell'Uif, sottolinea la necessità di avere regole uniformi sull'antiriciclaggio nell'Unione euroepa.

Scritto da Sara Michelucci
Clemente (Uif): 'Antiriciclaggio, servono regole uniformi in Ue'

 

Roma - "Il nostro sistema antiriciclaggio è uno dei migliori del mondo come è stato attestato da terzi. Purtroppo la diffusa illegalità presente nel nostro Paese ci pone in una posizione particolare. Il settore dei giochi è a rischio riciclaggio nelle proprietà delle sale da gioco ma anche nella pratica del giocare. Soggetti che possono comprare con denaro a basso costo hanno un vantaggio rispetto a chi deve farselo prestare da banche o quant'altro. Si pone un problema serio di valutare il rischio di riciclaggio a livello nazionale e sovranazionale. I soggetti coinvolti sono chiamati a definire il rischio e a controllare i soggetti posti sotto il loro controllo. Valutazione del rischio, conservazione dei dati, segnalazione delle operazioni sospette con comunicazioni oggettive sono gli elementi fondamentali della nuova direttiva".

Così Claudio Clemente, direttore dell'Uif, l'Unità di informazione finanziaria per l'Italia, nel suo intervento al convegno “Antiriciclaggio: non si gioca con le regole” in programma a Roma oggi, martedì 26 settembre, alla Sala Aldo Moro presso la Camera dei Deputati.
 

"Identificare l'anomalia di operazioni sospette e segnalarli alla Uif sono i passaggi fondamentali. Le comunicazioni oggettive servono per alleggerire il peso burocratico delle attività. La normativa è in continua evoluzione e in commissione Ue c'è già al vaglio la quinta direttiva antiriciclaggio. Il comparto dei giochi è considerato ad alto rischio ed elevata vulnerabilità e di conseguenza la quarta direttiva ha dato enfasi proprio a tale comparto imponendo gli obblighi di antiriciclaggio anche ad altri soggetti diversi dalle case da gioco", afferma Clemente.
 
 
"Occorrono regole e modalità di applicazione uniformi a livello Ue dell'antiriciclaggio. Vi sono Stati che importano capitali illeciti e quindi criminalità, perché non hanno normative antiriciclaggio adeguate. Le disposizioni del titolo quarto mettono il concessionario di fronte a responsabilità e obblighi precisi, dandogli un forte potere di intervento. L'Adm poi ha contatti diretti con Uif e questi sono stati rafforzati. Dal 2014 abbiamo iniziato attività di ispezione nel settore del gioco, individuando casistiche principali sul riciclaggio per dare informazioni precise e porre in essere azioni mirate. Le segnalazioni di operazioni sospette dal 2007 al 2016 sono aumentate di quasi otto volte e questo significa che la collaborazione è fondamentale.
Stanno aumentando i presidi presso gli operatori del gioco legale che pongono una attenzione sempre più alta ai rischi riciclaggio. Occorre sicuramente limitare la concorrenza scorretta degli operatori illegali e avere una normativa più omogenea".
 

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