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D'Attis (Fi): 'Riaprire gioco legale per limitare quello clandestino'

15 aprile 2021 - 08:56

Un'interrogazione del deputato forzista D'Attis pone l'accento sugli spazi che la chiusura del gioco pubblico ha lasciato a quello illegale.

Scritto da Daniele Duso

"Sarebbe importante che le sale venissero riaperte, limitando così il dilagare delle attività di gioco clandestine". Così il deputato Mauro D'Attis (Fi) in un'interrogazione rivolta al Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, al Ministro dell’interno Luciana Lamorgese.

"Il settore del gioco lecito è stato chiuso per oltre 250 giorni - illustra D'Attis -, con provvedimenti del Governo susseguitisi fin dall’inizio dell’insorgere dell’emergenza Covid-19. Per i lavoratori del settore permane una situazione che potrebbe comportare la definitiva chiusura dell’attività per un cospicuo numero di esercizi, mettendo a rischio i 150 mila posti di lavoro che gravitano attorno al settore del gioco pubblico, e in particolare, i circa 30 mila addetti impiegati nella distribuzione fisica (sale giochi, sale scommesse, sale slot, sale bingo)".

"Il comparto rappresenta una difesa efficace contro il proliferare di offerta di gioco illegale, motivo per il quale sarebbe importante che le sale venissero riaperte, limitando così il dilagare delle attività di gioco clandestine; in tal senso, in data 6 marzo 2021 il giornale La Repubblica ha evidenziato come la chiusura prolungata per oltre 250 giorni delle sale giochi, sale scommesse e sale bingo abbia regalato spazi al mercato del gioco illegale, controllato e gestito da organizzazioni criminali; i dati relativi delle operazioni riguardanti il mercato del gioco effettuate da Guardia di finanza, Carabinieri, Polizia, Direzione distrettuale antimafia e Agenzia delle dogane e dei Monopoli confermano una crescita rispetto allo stesso periodo del 2019 delle operazioni contro il gioco illegale".

"Il dato che rende bene l’idea di come aver colpito il gioco legale abbia avvantaggiato le organizzazioni criminali - continua D'Attis - arriva dalle 200 persone coinvolte nel 2020, che rappresentano un +257 per cento rispetto alle persone dell’anno prima; sono in forte crescita (+158 per cento) anche le denunce, passate dalle 62 del 2019 alle 160 dello scorso anno, come sono triplicati i sequestri di slot illegali e sale scommesse non autorizzate e fortissima è la crescita delle sanzioni amministrative; nel 2021 il mercato illegale potrebbe toccare i 22 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al 2019 quando il gioco legale non aveva subìto sospensioni".

"Anche l’Erario paga lo scotto di questa chiusura prolungata: nel consuntivo 2020 dalle casse dello Stato mancheranno oltre 5 miliardi di euro; ad ulteriore testimonianza di ciò nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, avuta in data in 9 marzo 2021 del direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna è stato rappresentato chiaramente come il gioco illegale sia ormai di frequente « legalmente vestito »".

Un aspetto ripreso dalla trasmissione televisiva Le Iene, come ricorda in conclusione Mauro D'Attis: "nel servizio del 30 marzo ha scoperto il caso all’interno di un ristorante chiuso per le misure anti Covid-19 ad Agnano, quartiere periferico di Napoli, dove in piena zona arancione, con giocatori in azione, risultano presenti una decina di slot illegali attive e non collegate con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli; da ultimo anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho sottolinea il rischio del proliferare del gioco illegale sul territori nazionale quale « sovvenzione » alternativa per la mafia, la camorra, la 'ndrangheta: se non si ritenga opportuno ed urgente consentire la riapertura graduale e in sicurezza dell’offerta di gioco legale per garantire, al pari delle attività di controllo, un presidio di legalità e sicurezza, oltre che un gettito fiscale significativo".

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