Dl Dignità, commissioni: gli emendamenti approvati sul gioco
Ecco la lista degli emendamenti sul gioco approvati, bocciati e ritirati al decreto Dignità nell'ambito dei lavori delle commissioni della Camera: lavori terminati.
Commissioni Finanze e Lavoro della Camera al lavoro sugli emendamenti presentati al decreto Dignità e alle norme sul gioco comprese nell'articolo 9, che ne vietano la pubblicità e le sponsorizzazioni, oltre ad aumentare il Preu su slot e Vlt. Lavori che peraltro si sono conclusi con il mandato ai relatori, Giulio Centemero (Lega) e Davide Tripiedi (M5S) a riferire in Aula nella giornata di lunedì 30 luglio, come previsto.
Dopo la riformulazione ha avuto il via libera l'emendamento 9.12 di Massimo Enrico Baroni (M5S), che era stato dichiarato inammissibile limitatamente all capoverso articolo 9-bis, che prevede che prevede di sostituire la parola "ludopatia" con "disturbo da gioco d'azzardo" e che "per le lotterie istantanee indette dal primo gennaio 2019 o ristampate da tale data, i premi uguali o inferiori al costo della giocata non sono ricompresi nelle indicazioni della probabilità di vincita". Inoltre "nelle more di entrata in vigore dei divieti di cui al comma 1 del presente articolo, i programmi radio televisivi che ospitano messaggi pubblicitari relativi a giochi o scommesse con vincite di denaro nel loro corso ovvero nella mezz'ora antecedente o successiva, devono essere preceduti dall'avvertenza che il programma non è adatto ai minori. I messaggi pubblicitari devono riportare avvertenze sui rischi di dipendenza".
Approvati anche quelli a prima firma di Anna Ascani (il 9.122) e Silvia Fregolent (9.124), entrambe del Pd. Prevedono che "entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, gli apparecchi previsti dall'articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, devono essere dotati di un lettore elettronico di tessera sanitaria o di un documento di identità, per l'abilitazione al gioco dei soli utenti maggiorenni. Indipendentemente dal tipo di gioco d'azzardo e dall'utilizzo di apparecchiature elettroniche, tutte le forme di gioco con vincita in denaro sono subordinate all'utilizzo della tessera sanitaria o di un documento". Inoltre. "Il pagamento delle prestazioni rese dagli apparecchi previsti dall’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, è effettuato esclusivamente in forma elettronica mediante carte nominative".
Approvata anche l'istituzione del logo no-slot per i locali che non ospitano o disinstallano slot e Vlt chiesta dagli emendamenti 9.08 di Elena Carnevali (Pd) e 9.05 di Maria Teresa Bellucci (FdI). "I Comuni - si legge, possono prevedere per i titolari di pubblici esercizi ovvero circoli privati che eliminano o si impegnano a non installare gli apparecchi previsti dall'articolo 100, comma 6, lettera a) e b) del Tulps, ilrilascio e il diritto d'uso del logo identificativo 'No Slot'". Sarà il ministero dello Sviluppo economico , su proposta dell'Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grande, a definire "le condizioni per il rilascio del diritto d'uso del logo identificativo 'No Slot' nonché per la sua revoca".