Esperti concordi: 'Giochi, distinguere aspetti patologici da quelli ricreativi'
Per gli esperti intervenuti al convegno 'L’intelligenza del rischio. A proposito di compulsività in materia di giochi' bisogna capire dove è il confine tra normalità e eccesso.
Roma - Il convegno 'L’intelligenza del rischio. A proposito di compulsività in materia di giochi', organizzato a Roma a PalazzoMontecitorio dalla Fondazione Unigioco, è stata l'occasione per mettere a confronto alcuni dei maggiori esperti della tematica.
"POLITICHE PROIBIZIONISTE NON FUNZIONANO' - Il professore Giovanni Ceccarelli della Facoltà di Economia dell'Università di Parma sottolinea: "Esiste un elemento strutturale del gioco d'azzardo, ovvero il suo essere sottoposto a divieti e regole. C'è poi uno sfruttamento economico da parte delle autorità pubbliche di giochi e scommesse. Possiamo dire poi che esiste uno schema che si ritrova in modo costante nel rapporto tra società e azzardo in un alternarsi di politiche ispirate al pragmatismo o, viceversa, a istanze di tipo etico. Molti pensatori del passato si sono focalizzati sul ruolo dell'azzardo nello stimolare la propensione al rischio e sulla natura ricreativa o compulsiva del gioco. Quello che viene fuori anche dalla storia è che le politiche proibizioniste non funzionano e da qui deriva anche il passaggio del gioco sotto il controllo statale".
"GIOVANI, C'E' APPROCCIO PIU' CONSAPEVOLE AL GIOCO" - La dottoressa Silvia Zuccoli, coordinatrice del Young Millennials Monitor di Nomisma mette in evidenza che il primo focus di analisi dell'osservatorio ha riguardato il gioco con l'obiettivo di analizzare abitudini, motivazioni e approccio dei giovani verso il gioco. "Proponiamo tre fattori innovativi.
"IL CONFINE FRA NORMALITA' ED ECCESSO" - Il professore di psicologia Gioacchino Lavanco dell'Università di Palermo sottolinea "l'importanza di distinguere gli aspetti patologici da quelli ricreativi del gioco; le questioni connesse alla comorbilità del giocatore patologico; l'importanza della prevenzione delle nuove dipendenze tra adolescenti e giovanissimi. Negli ultimi anni stiamo assistendo a un serie di comportamenti eccessivi che vengono promossi, approvati e incentivati. E non parliamo solo di gioco. Ma ad esempio di shopping compulsivo, sesso compulsivo, dipendenza da internet. Dobbiamo capire dove è il confine tra normalità e eccesso. L'esperienza dolorosa va vissuta e affrontata e non evitata con le dipendenze. Abbiamo creato una società di iperattivi che fatica a relazionarsi con gli altri. Il gioco d'azzardo consiste nello scommettere sulla prevedibilità di un evento futuro".
L'IDENTIKIT DEL GIOCATORE ONLINE - Il professore Luigi Janiri della facoltà di Medicina al Policlinico Gemelli di Roma si focalizza sull'online: "Depersonalizzazione e anestesia affettiva, disregolazione dell'umore, depressione e quadri comportamentali e ritmi biologici alterati sono i sintomi dell'internet addiction. Esiste una sindrome dell'intrappolamento. Attraverso il web si introducono una serie di dipendenze, tra cui c'è il gambling online. I fattori attrattivi del web sono: accessibilità, economia, controllo-onnipotenza, eccitazione, velocità e anonimato. L'Internet gaming disorder è una forma di addiction legata a internet. La diffusione del gioco online è in espansione e le perone che giocano online sono 3,3 milioni in Europa. L'offerta online è ampia e accessibile. Chi gioca online è prevalentemente uomo, istruito e di classe medio-alta. E' un giocatore solitario, venendo a mancare quel contesto di socialità tipica di altre modalità di gioco. Si gioca online maggiormente per la facilità di accesso, il poter giocare sempre e l'ampia offerta di giochi. Blackjack e slot machine sono i giochi preferiti sul web".