Finocchiaro: 'Proroga concessione G&V assicura gettito previsto'
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, risponde sulla proroga della concessione Gratta e Vinci.
"L'articolo 21 del decreto-legge n. 78 del 2009, richiamato dall'articolo 20 del decreto-legge n. 148 del 2017, al comma 4 prevede che possa essere disposta la prosecuzione, per non più di una volta, del rapporto concessorio in essere, come attribuito con la gara espletata sulla base dello stesso articolo 21; tale previsione era riportata nel bando di gara e nella convenzione di concessione, quindi il citato articolo 20 replica una previsione di legge già esistente". Risponde così Anna Finocchiaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento, all'interrogazione della Lega Nord che chiedeva "quali siano le motivazioni che hanno spinto il Governo a scegliere il rinnovo governativo della concessione sui gratta e vinci".
Finocchiaro sottolinea: "Considerato che la scadenza della concessione è fissata al 30 settembre 2019, in alternativa al rinnovo, la gara per l'attribuzione della nuova concessione dovrebbe essere indetta nel corso del 2018 e concludersi entro il settembre del 2019. In proposito, l'Agenzia delle dogane rileva quanto segue: nell'ipotesi di gara, risulterebbe impossibile l'incasso di 50 milioni di euro entro il 31 dicembre 2017, come invece prevede l'articolo 20 del decreto-legge n. 148, dovendo l'Agenzia stessa fissare le modalità della prestazione solo dopo l'entrata in vigore della legge di conversione. Nell'ipotesi di gara, sarebbe elevato il rischio di non percepire, nell'esercizio 2018, i 750 milioni di euro che, invece, l'articolo 20, comma 1, del decreto-legge n. 148 del 2017 assicura. Inoltre, in caso di gara, non sarebbe giuridicamente sostenibile prevedere l'incasso dell'intera somma nel 2018. A prescindere dall'eventualità della dilatazione dei tempi di gara per motivi esogeni, una previsione nella norma di legge negli atti di gara che obbliga al pagamento del saldo del prezzo di aggiudicazione entro il 2018 potrebbe essere ritenuta discriminatoria e anticoncorrenziale perché il prezzo di aggiudicazione sarebbe pagato nel 2018 e la nuova concessione avrà decorrenza dal 1° ottobre 2019".