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Impugnativa legge Stabilità veneto, nessuna conseguenza per norme sul gioco

24 giugno 2015 - 10:02

Anche se il consiglio dei ministri ha stabilito di impugnare la legge di Stabilità 2015 del Veneto, e quindi si avvierà un giudizio di fronte alla Corte costituzionale per verificare se c’è stata una ‘invasione di campo’ in contrasto con l’articolo 177 della Costituzione, questo non avrà conseguenze per quanto riguarda le disposizioni in materia di gioco che essa contiene, quindi l'istituzione di un numero verde regionale per orientare i pazienti e soprattutto i loro familiari, l'attivazione nei Sert di progetti di prevenzione, assistenza, recupero anche con il privato sociale, la possibilità per i Comuni di decidere le distanze degli apparecchi dai luoghi sensibili, gli orari di apertura delle sale, il divieto di pubblicità, soprattutto quella istituzionale, anche delle vincite. Viene inoltre previsto l’aumento dell’Irap dello 0,2 percento per chi installa slot nel proprio locale.

Scritto da Anna Maria Rengo

Come spiegano fonti di Palazzo Chigi, innanzitutto l’impugnativa si applica solo alle norme oggetto di rilievo da parte del governo, quindi quelle in materia di tassa di automobilistica e di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale del Veneto, anche se ovviamente tutta la legge finisce alla Corte costituzionale. Ma la Corte è chiamata a pronunciarsi solo sulle norme impugnate, a meno che non siano strettamente correlate alle altre disposizioni della legge e che quindi la Corte dichiari l’incostituzionalità dell’intera legge. Inoltre, se vuole la Regione (quella veneta nel caso specifico) può continuare ad applicare anche le disposizioni oggetto di giudizio, in attesa che la Corte si pronunci in merito. Le altre disposizioni non sono né impugnate né sospese e perché quest’ultima circostanza possa verificarsi, bisogna fare una richiesta ad hoc alla Corte costituzionale, cosa rarissima. 

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