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Ippica, operazione rilancio: la ricetta di Davide Faraone (Iv)

25 marzo 2022 - 11:52

Intervista a Davide Faraone, senatore di Italia Viva, firmatario degli emendamenti, poi approvati, sui fondi agli ippodromi di recente (ri)apertura: Livorno e Palermo.

Scritto da Mc
Ippica, operazione rilancio: la ricetta di Davide Faraone (Iv)

L'approvazione definitiva da parte della Camera dei deputati del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge Sostegni Ter, nella seduta del 24 marzo, è l'occasione per tornare a parlare del rilancio dell'ippica.

A cominciare dagli impianti ippici di recente (ri)apertura – quelli di Livorno e Palermo, per intenderci, tornati in attività nel 2021 dopo lunghi anni di oblio – oggetto della battaglia portata avanti dal senatore di Italia viva Davide Faraone. A cui si deve lo stanziamento di 8 milioni di euro (4 nel 2022 e 4 nel 2023) per il funzionamento e la riqualificazione di tali ippodromi, andando a  modificare la disposizione contenuta nella legge di Bilancio 2022 (sempre in virtù di un suo emendamento), che prevedeva fondi per un importo complessivo di 7 milioni di euro. 

Parliamo proprio con lui di questo importante traguardo, in un'intervista pubblicata sul numero di marzo della rivista Gioco News, consultabile integralmente online a questo link.
 
Come mai ha ritenuto necessario avanzare una proposta di questo tipo?
“Desidero attenzionare queste due realtà che, storicamente, hanno rappresentato due importanti impianti storici e che, per vicende differenti, hanno avuto uno stop forzato, e che sono stati riaperti durante il periodo pandemico, grazie a nuovi importanti impegni e nel rispetto delle normative di sicurezza.
In più Palermo ha un aspetto valoriale che va sostenuto con forza. Faccio riferimento alla chiusura imposta dalla Prefettura nel 2019 per interdittiva antimafia. Il successivo bando e la presenza di una nuova società deve rappresentare la vittoria delle Istituzioni, un eventuale fallimento dell'impianto segnerebbe la sconfitta dello Stato e non possiamo permettere che ciò avvenga. Per questo credo che il rilancio di Palermo vada ben oltre il beneficio di un impianto locale, ma segna la degna risposta delle istituzioni dopo la necessaria chiusura”.
 
In che modo a suo avviso l'ippica italiana va salvaguardata e rilanciata?
“L’ippica italiana può tornare a recitare certamente un importante ruolo dal punto di vista sportivo, agonistico ed anche economico, giacché garantisce migliaia di posti di lavoro in un comparto che, negli anni, ha rappresentato davvero una punta d’eccellenza italiana: un'opportunità di lavoro ed un'occasione di mercato per un settore produttivo agricolo”.
 
La politica sta facendo abbastanza per riformare il settore?
“Così come tanti altri settori, anche quello dell’ippica vive un momento di grave crisi a causa di mancanza di risorse. Siamo tutti impegnati in un’operazione di rilancio, attraverso finanziamenti adeguati a rendere possibile una ripartenza autentica, con la consapevolezza che è necessaria una politica capace di investire, avendo una visione proiettata nel futuro.
Il settore però non può continuare ad essere autoreferenziale, la continuità dell'ippica deve essere accompagnata da una programmazione pluriennale”.
 
Che cosa a suo avviso andrebbe fatto?
“Come dicevo, garantire una continuità e una certezza nei finanziamenti in modo da assicurare una base solida per un’adeguata e concreta programmazione, nella selezione e nella qualità da premiare. Credo che sia importante che le società che gestiscono gli impianti assicurino alle categorie servizi qualitativamente idonei ed offrano lo spettacolo ippico, creando sinergie operative, utilizzando gli spazi per attività ricreative ed eventi, perché questi impianti non si limitino ad essere solo un punto di attrazione per il mondo dell’ippica”.
 
In che modo vanno rilanciati gli ippodromi?
“Da palermitano, posso dire con orgoglio che l’ippodromo di Palermo rappresenta una delle location più belle d’Italia e, non solo; la bellezza di questo spazio cittadino è riconosciuta anche a livello internazionale. L’ippodromo La Favorita ha davvero delle straordinarie potenzialità per poter rappresentare uno spazio dove poter organizzare grandi manifestazioni, in risposta alla domanda di intrattenimento e di tempo libero nel verde”.
 
Lei ha detto che Palermo tornerà una grande piazza per l'ippica. In che modo?
“Certamente auguro un grande rilancio e una significativa ripresa dell'attività agonistica al livello che gli compete in linea con la propria storicità. Il contributo che abbiamo dato con l’emendamento desidera essere un messaggio di vicinanza verso una realtà che ha sofferto molto durante il lungo periodo di chiusura, che ha penalizzato fortemente tutto il mondo dei lavoratori che gravita attorno all’ippodromo”.
 
Cosa auspica per l'ippica palermitana?
“L’attività ippica rappresenta certamente, nei vari ambiti ad essa collegati, una consistente fonte di entrata, ma sono convinto che oggi tutto debba essere ripensato in un’ottica di servizi e attrazioni a più ampio respiro”.
 
Le scommesse ippiche sono una risorsa per il settore o andrebbero ripensate?
“Le scommesse oggi potrebbero tornare a rappresentare, solo se adeguatamente riproposte, una fonte di entrata, ma non è più pensabile basarsi esclusivamente sulle stesse. Io credo che le società debbano sfruttare le location, davvero straordinarie per alcuni ippodromi italiani e ridare slancio a questo settore organizzando e promuovendo una programmazione di grandi Premi di respiro internazionale, costituendo così un’attrazione che, ben calendarizzata, potrebbe incentivare un turismo sportivo legato anche al mondo dell’ippica”.
 
Gli ippodromi sono un volano per il turismo?
“Certamente. Ma così come detto, bisogna garantire continuità e certezze agli impianti, al fine di poter programmare e calendarizzare le corse per tempo. Questo consentirebbe la corretta promozione e una migliore organizzazione degli eventi promossi”.
 

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