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L'aumento del Preu fa gola al governo ma è impraticabile per il Parlamento

24 ottobre 2014 - 09:10

L'aumento del Preu sui giochi non è una soluzione percorribile. A stabilirlo è la Commissione Bilancio della Camera, la quale, respingendo gli emendamenti presentati al decreto Sblocca Italia (i quali, peraltro, sono stati riproposti nuovamente in aula, salvo poi essere “superati” automaticamente dalla fiducia posta dal governo sul provvedimento), come documentato da GiocoNews.it, ha evidenziato come un aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco non sarebbe realizzabile “in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura”.

Scritto da Alessio Crisantemi

IL PARADOSSO LEGISLATIVO - Un verdetto inequivocabile, destinato peraltro a passare pressoché inosservato - tenendo conto che nulla aggiunge alle analoghe considerazioni più volte espresse in parlamento da rappresentanti delle commissioni o tecnici incaricati delle disamine dei testi di legge, ogni volta che si parla di tassazione sui giochi - se non fosse, tuttavia, che la discussione sull'aumento del prelievo è destinata a diventare un tema caldo per le prossime settimane di lavori parlamentari. Quando cioè arriverà nelle camere la Legge di stabilità che contiene, tra le varie misure, proprio l'incremento dell'aliquota sugli apparecchi, sia slot che vlt. Per una sorta di paradosso legislativo (senz'altro non il primo), con il governo che tenta di imporre ciò che il parlamento ritiene non realizzabile. Anche in questo caso, probabilmente, non si tratterebbe di un caso isolato. Ma ciò comporta, per l'Esecutivo e per il premier Matteo Renzi - che in questo riforma ci ha messo qualcosa in più della sua faccia - un'assunzione di responsabilità non proprio banale se, come dicono gli esperti, un ulteriore rincaro delle tasse sui giochi non potrà portare al miliardo di cui necessitano le casse dello Stato provocando, addirittura, delle perdite future.

PREU A RISCHIO CAOS - Più volte, nel corso degli anni, è stato dimostrato dai tecnici del Parlamento, come la soluzione dell'aumento del Preu fosse sostanzialmente impercorribile, una volta raggiunto il limite massimo di tassazione che era già stato individuato prima del 2012. Al punto che, nella Legge di stabilità per il 2012, il Ministero dell'Economia, su proposta dei Monopoli di Stato, introdusse un meccanismo innovativo per spremere ulteriormente il settore, facendo pagare, per la prima volta, il rincaro ai giocatori (con tassa sulla fortuna e diminuzione del payout sulle slot) e non più alla filiera. Non certo per un atto di clemenza rispetto agli operatori, bensì perché era stato scritto, appunto, che alzando le tasse sarebbe saltato il banco. E ora il governo ha pensato bene di replicare lo stesso meccanismo di allora, salvo però enfatizzarlo, arrivando a 4 punti in più di tasse (e altrettanti in meno sulle vincite) rispetto al singolo punto del 2012. E applicando lo stesso criterio alle vlt, per giunta. Tutto questo, evidentemente, senza chiedere prima un parere a quegli stessi tecnici che hanno sempre ritenuto – e ritengono ancora oggi, come dimostra lo Sblocca Italia – il percorso impraticabile. Quello stesso parere che ora, quindi, ci si aspetta di leggere nuovamente quando la Stabilità per il 2015 arriverà in aula.

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