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Legautonomie: "Potere ai sindaci e nuovi apparecchi solo in sale da gioco"

03 ottobre 2013 - 10:36

I sindaci, sentiti i questori, sono le autorità competenti all’autorizzazione per l’esercizio del gioco d’azzardo e gli apparecchi da gioco autorizzati con nuova concessione possono essere installati esclusivamente in apposite sale da gioco. Sono questi due dei principali capisaldi della proposta di legge di iniziativa popolare sul gioco patologico  promossa da Legautonomie e Terre di Mezzo, depositata stamattina presso la Corte di Cassazione. Il testo sarà presentato il 9 ottobre a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.

Scritto da Redazione GiocoNews

 

Il progetto di legge -  contenente disposizioni per la tutela del diritto degli individui alla salute – chiede il riordino in un codice unico delle norme vigenti in materia di giochi pubblici e prevede una serie di disposizioni relative alla cura e alla prevenzione dei malati di ludopatia, con un'attenzione particolare alla tutela delle persone fragili e dei minorenni. A tal fine, propone "norme stringenti sulla pubblicità e sulle caratteristiche dei giochi; la ridefinizione delle autorità per il rilascio delle autorizzazioni; contrasto al gioco illegale, alle infiltrazioni mafiose, all’evasione fiscale e tributaria; la tracciabilità dei flussi finanziari e l’istituzione dei registri delle scommesse e dei concorsi pronostici; la limitazione dei luoghi di gioco; sanzioni più efficaci".

POTERE AI SINDACI - Al centro del testo c'è l'articolo 11, il quale prevede che "siano i sindaci dei comuni competenti per territorio, previo parere del questore, a rilasciare l’autorizzazione per l’apertura di sale da gioco e per l’installazione di videoterminali autorizzati dalla Agenzia delle dogane e dei monopoli". Le autorizzazioni vengono rilasciate nel rispetto delle norme di pianificazione territoriale degli Enti locali, nonché a tutela di una reale sicurezza urbana, inoltre, gli orari di esercizio e la localizzazione di attività di giochi non devono pregiudicare categorie della popolazione meritevoli di specifica tutela. "Devono essere rispettate le distanze minime obbligatorie tra le attività di gioco e i luoghi socialmente sensibili – si legge ancora nella proposta - come istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, ovvero strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale o strutture ricettive per categorie protette. L’autorizzazione viene concessa per dieci anni e può essere rinnovata alla scadenza".

SLOT E VIDEOTERMINALI SOLO NELLE SALE - Il progetto di legge chiede inoltre che gli apparecchi per il gioco d’azzardo (slot machine, videolottery e  gli altri giochi su videoterminali autorizzati dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli) la cui concessione scadrà o quelli per i quali saranno acquistate nuove concessioni, vengano "autorizzati esclusivamente in apposite sale da gioco, che ne limitino la diffusione spaziale e ne limitino il numero, e che non siano fruibili o collegati con i comuni locali pubblici".

TUTELA DEI LUDOPATICI – Diverse le norme intese a contrastare il gioco compulsivo. Secondo la proposta, i giocatori potranno ad esempio chiedere personalmente di essere esclusi dal gioco e di essere iscritti ad un albo nazionale, a disposizione di tutte le sale da gioco presenti sul territorio italiano. Non sarà consentita l'installazione di apparecchi nelle aree delle sale da gioco riservate ai fumatori, "per consentire al giocatore fumatore l’opportunità di momenti di distacco dal gioco". Il personale operante nelle sale e gli esercenti saranno "tenuti a frequentare corsi di formazione predisposti dalle Asl/Ausl sui rischi del gioco patologico e sulla rete di sostegno, ad esporre un test di verifica per una rapida autovalutazione del rischio di dipendenza e i depliant informativi riguardo la disponibilità dei servizi di assistenza, e a consentire l’accesso agli operatori dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale, nonché a figure professionali appartenenti ad associazioni senza scopo di lucro, autorizzate dalle Asl, al fine di incontrare i giocatori".

TUTELA DEI MINORI - Il progetto individua "l’introduzione di soluzioni tecniche idonee a bloccare automaticamente l’accesso ai giochi e alle scommesse per i minorenni" consistente in un "sistema automatico di rilevamento dell'età anagrafica di chi gioca, tramite tessera elettronica, tessera sanitaria o codice fiscale". Nel periodo necessario per gli adeguamenti degli apparecchi di gioco "i minori devono essere identificati dal titolare dell’esercizio commerciale il quale deve chiedere loro un documento di identità". Per impedire realmente l’accesso ai giochi d’azzardo ai minorenni si chiede l'avvio di iniziative di prevenzione dal gioco d’azzardo patologico nelle scuole dell’obbligo, secondo un un documento con le linee-guida per l'attivazione di corsi di aggiornamento per gli insegnanti con funzione di docenti referenti per la salute redatto dal Ministero degli Affari Sociali di concerto con il Ministero della Salute e dell’Istruzione pubblica e con i rappresentanti delle Regioni.

FONDO GAP E OSSERVATORIO – La proposta chiede anche l'istituzione del 'Fondo per la prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo patologico' "definito ogni anno attraverso la destinazione dell’1% del fatturato complessivo della spesa italiana sul gioco d’azzardo: alla sua costituzione contribuiscono per lo 0,33% gli operatori e i concessionari del gioco, per lo 0,33% i giocatori stessi, e per lo 0,33% lo Stato, mediante un Fondo apposito destinato alla riduzione dei danni conseguenti alla proliferazione di giochi d’azzardo. Una parte di questo Fondo viene destinato a integrare il fondo antiusura, per garantire il pagamento dei debiti da Gap quando questi non hanno altre possibilità di essere onorati".  Per  la costituzione del fondo da trasferire ai Comuni all’interno dei Piani di zona istituiti dalla L328/2000, per la prevenzione e la formazione da svolgersi nei territori mediante  attività culturali, informative e formative locali, e l’adozione di misure volte a costruire spazi e attività per la socialità nelle città e nei quartieri, viene destinata una quota pari allo 0,50% delle somme giocate destinate alla remunerazione degli operatori e dei concessionari inseriti nell’elenco depositato presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.  È inoltre prevista la nascita di un Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d’azzardo patologico presso il Ministero degli Affari Sociali.

LE COMPETENZE DELL'AAMS - L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, secondo la presente legge, "avrà compiti esclusivi di attuazione delle disposizioni tecniche sul gioco d’azzardo emanate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’Agenzia in particolare verifica che vengano attuate le disposizioni tecniche emanate dal suddetto Ministero in merito ai sistemi di gioco nonché agli apparecchi automatici per i giochi d’azzardo, realizzando un’azione mirata di contrasto: al gioco illegale e alle infiltrazioni criminali mafiose; alla opacità dei flussi finanziari nella raccolta fisica di giochi d’azzardo e scommesse;  all’evasione fiscale e tributaria; alla non corretta istituzione e al non corretto  mantenimento dei registri delle scommesse e dei concorsi pronostici".

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