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Legge Stabilità e nuovi punti gioco, anche le Regioni contro Renzi

21 ottobre 2015 - 08:44

Da Nord a Sud, tutti contro Matteo Renzi e i 22mila nuovi punti di gioco promessi nella legge di Stabilità

Scritto da Francesca Mancosu

 


La legge di Stabilità 2016 continua a provocare reazioni anche a livello territoriale. Da Nord a Sud, tutti contro Matteo Renzi e i 22mila nuovi punti di gioco promessi che, come ribadito dal sottogretario all'Economia Pier Paolo Baretta, non sarebbero sale slot ma sale scommesse.

 


IN LIGURIA - "È inaccettabile il gioco dei tre bussolotti a cui il governo Renzi sta sfidando il Paese, un gioco dove a perdere sono sempre i cittadini, soprattutto i più deboli. Da una parte Renzi fa proclami di tagli alle tasse, dall’altra diminuisce i trasferimenti alle Regioni per la sanità e il sociale di fatto mettendo a rischio la tenuta dei servizi essenziali per i cittadini e, dulcis in fundo, per fare cassa spiana la strada alle lobbies del gioco d’azzardo a cui promette l’apertura di 22 mila nuove sale slot e punti scommesse. Un gioco al massacro vergognoso perché a rimetterci sono sempre le fasce sociali più a rischio povertà". Questo il commento sulla questione Stabilità di Paolo Cenedesi, vicesegretario regionale della Lega Nord Liguria.

 

DIVIETO DI PUBBLICITA' - "Come già abbiamo fatto in passato contribuendo anche a evitare due anni fa l’inserimento da parte di Renzi di misure 'punitive' verso quei Comuni che limitavano la proliferazione delle sale slot sul proprio territorio, come Lega Nord ci opporremo al via libera di questo provvedimento nella legge di Stabilità e rilanciamo proponendo il divieto della pubblicità su radio e tv del gioco d'azzardo, anche di quello online.
In Italia ci sono 400mila slot machine e oltre 6mila locali o agenzie autorizzati. Sono 15 milioni i giocatori abituali, tra cui 3 milioni sono giocatori a rischio patologia. Il guadagno dal 2003 a oggi è aumentato di oltre il 500%, passando da 15,5 a oltre 80 miliardi di euro. È uno tsunami che va contrastato e non agevolato nella sua onda distruttiva come vuole invece Renzi", conclude il leghista.

IN SICILIA - Sul piede di guerra anche il coordinatore di Fratelli d’Italia per la Sicilia Orientale, Sandro Pappalardo. “Il governo Renzi legittima il gioco d’azzardo e se ne infischia delle migliaia di famiglie sul lastrico a causa delle slot. Vi sono circa 800mila italiani colpiti da ludopatia ma conosciamo la moral suasion dei poteri forti sul Pd: è più importante compiacere le grandi aziende che tutelare gli italiani. Il nostro consigliere di Vittoria, Giovanni Moscato, ha proposto al proprio Comune di tagliare le tasse locali per gli esercenti che rinunziano alle slot. Noi chiediamo, come già avvenuto in tante altre Regioni, l’intervento della Regione Siciliana per introdurre una specifica premialità per chi rinunzia alle slot, come il taglio dell’Irap, e una regolamentazione precisa della distanza delle sale giochi dai luoghi sensibili quali scuole, oratori, luoghi di culto e ospedali. L’azzardo è il primo mercato di spesa pro capite: è inaccettabile che i nostri amministratori non intervengano seriamente visti i pesantissimi sociali che pagano i cittadini”, conclude Pappalardo.
 

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