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Manovra in cerca di coperture: pronta la stangata sui giochi

15 ottobre 2019 - 08:27

Con la prossima manovra economica potrebbero essere 'colpiti' due settori: giochi e tabacchi.

Scritto da Ac

Giochi e sigarette potrebbero essere i due settori a ricevere il colpo maggiore dalla prossima manovra economica. Andando a “sostituire”, nella lista degli interventi, anche quelli inizialmente ipotizzati sul diesel e altri settori.

Nella lista di interventi messi a punto dai tecnici per la manovra, infatti, oltre alla tassa sugli imballaggi di plastica, c’è anche l’aumento delle accise sul fumo (l’ipotesi è di dieci centesimi a pacchetto oppure di alzare direttamente le accise sui tabacchi) e delle tasse sui giochi. Pur non essendo ancora stati quantificati gli aumenti, l’ipotesi è quella di un ulteriore ritocco del prelievo erariale su slot e Vlt.
 
Ipotesi che il settore ritiene stavolta decisamente insostenibile specie se non accompagnata da un ulteriore ritocco del “payout”, ovvero, la percentuale di restituzione in vincite degli apparecchi.
 
Per quanto riguarda le new slot, infatti, l’ultima manovra aveva già ritoccato sia prelievo che vincite con la sostituzione degli apparecchi a payout più basso rispetto al precedente che non è stata ancora completata, a distanza di dieci mesi. Questo perché anche il ritocco de payout non si può considerare un’operazione a “costo zero” per la filiera.
 
A quanto pare, però, dovrebbero saperlo dalle parti di via XX Settembre visto che in questo caso si torna a parlare di aumento della tassazione sui giocatori e non più soltanto sugli operatori.
 
L’idea alla quale stanno lavorando i tecnici all’interno della manovra - come anticipato - c’è quella di un nuovo ritocco anche alla cosiddetta “tassa sulla fortuna”, già esistente per le vincite superiori ai 500 euro. Con gli aumenti dell’ultimo anno la tassa sulla fortuna ha garantito all’erario già circa mezzo milione di euro.
 
L’idea è quella di far crescere quella percentuale che lo Stato trattiene sulle vincite lasciando immutata la soglia. Oggi la tassa è del 12 percento se la vincita eccede i 500 euro del Gratta e Vinci, del SuperEnalotto e delle Videolottery; dell’8 percento se si vince al Lotto.
 
Tra le varie ipotesi al vaglio c'è quella dell’introduzione di un meccanismo a scaglioni che potrebbe arrivare fino a un prelievo del 20 percento per le vincite oltre i 100 milioni.
 
Ma l’ipotesi più temibile per la filiera continua ad essere quella dell’aumento del Preu sugli apparecchi, già oggetto di rialzo sia con il decreto Dignità sia con la manovra dello scorso anno e con un ulteriore rincaro già previsto dalle vecchie leggi a partire da gennaio 2020.
 
Ecco quindi che la fine dell’anno diventa anche quest’anno un periodo di terrore per la filiera del gioco. Anche se, tra legge di bilancio e decreto fiscale, il Governo sembra intenzionato a mettere tutte le toppe necessarie per mantenere in piedi il settore, optando per esempio alla proroga delle Awpr e dei nulla osta per le vecchie slot, oltre a quelli delle concessioni di scommesse e bingo, e con l’ipotesi di concedere qualche prerogativa specifica ai Monopoli di Stato per consentire di intervenire in maniera diretta in alcuni settori ingessati dalla normativa, come per esempio l’Amusement, lo scenario che si prospetta agli addetti ai lavori è quanto mai critico, soprattutto per la filiera delle slot, la più significativa del comparto.
 
Intanto, come previsto, è slittato ad oggi, martedì 15 ottobre, l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto fiscale e delle sue disposizione in materia di gioco. Entro la mezzanotte di oggi il testo dovrà essere trasmesso a Bruxelles.

 

 

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