Mirabelli (Pd): 'Riordino giochi, nuovo Governo non riparta da zero'
Alla Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d'azzardo il senatore Franco Mirabelli (Pd) auspica che prossimo Governo non riparta da zero nel riordino.
Milano - "Una risposta a Luigi Guarisco è in quanto abbiamo fatto in questo anni. Abbiamo ancora una legislazione emergenziale, che ci obbliga a fare interventi spot, questo anche perché ancora abbiamo una intesa Stato/Regioni che ancora non si è tradotta in una legge.
Ci preme riuscire a diminuire domanda e offerta di gioco in questo Paese, un fenomeno esploso negli ultimi anni, ma ridurlo attualmente è ancora duro".
Così il senatore Franco Mirabelli (Pd) nel suo intervento alla "Terza edizione degli Stati generali per il contrasto al gioco d'azzardocontro corruzione, illegalità e mafie insieme per la prevenzione e la cura" di Anci Lombardia e Mettiamoci in gioco, in programma oggi, 29 gennaio, a Milano.
"Attualmente sono i concessionari che scelgono i gestori, proprio per questo i concessionari devono farsi carico anche loro che la filiera sia protetta e legale. Un'altra proposta è quella della trasparenza dei flussi di denaro di tutta la filiera, a partire dal giocatore. Ci sarebbero molte altre questioni, come quello del presidio delle sale da gioco, ad esempio, che consentirebbe di controllare il fenomeno dell'usura. Per questo abbiamo chiesto che il gioco si svolga in sale dedicate, in numero minore rispetto all'attuale, garantendo una attività di presidio. L'ultima questione riguarda i controlli. Erano già in ipotesi con la definizione di pratiche più rigide di accesso al gioco. Avanziamo ora l'idea di responsabilizzare le forze dell'ordine locali con l'attuazione di sistemi di controllo che consentano anche a loro di intervenire, e non solo con pene pecuniarie, ma anche con la chiusura (temporanea o definitiva) per quei gestori che non rispettano le regole.
Sono un po' dispiaciuto che l'intesa Stato/Regioni non si sia tradotta nel decreto di riordino complessivo. Lo dovremmo fare, lo dobbiamo fare nella prossima legislatura, non partendo da zero. L'impegno di tutti però deve essere quello di chiedere che questo abbia la priorità", conclude il senatore Pd.