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Delega fiscale e gioco, i ‘desiderata’ della politica

14 agosto 2014 - 08:04

Continua il lavoro del Comitato ristretto per il dialogo con il governo sull’attuazione della legge delega in materia fiscale. Il Comitato, composto dai presidenti delle due commissioni Finanze di Camera e Senato e da rappresentanti di tutte le forze politiche, è infatti all’opera per supportare l’esecutivo sui tanti temi della delega, anche in vista dei Dlgs sul gioco.  

Scritto da Sara
Delega fiscale e gioco, i ‘desiderata’ della politica

“Il primo fronte è sicuramente quello della tutela dei minori, con misure che limitino la pubblicità e in generale non rendano loro accessibile il gioco d’azzardo. Il secondo fronte riguarda i provvedimenti che contrastino comportamenti compulsivi e patologici legati al gioco d’azzardo”. È quanto sottolinea il deputato leghista, Filippo Busin, che fa parte del Comitato, delineando i fronti principali in materia di gioco su cui, secondo il Comitato ristretto, è urgente intervenire con i decreti delegati.  Il confronto con l’industria del gioco e gli enti locali “è per noi fondamentale, un punto irrinunciabile. Nel processo autorizzativo e sanzionatorio il ruolo dei Comuni deve avere assoluta rilevanza”. La razionalizzazione delle sale gioco è uno dei passaggi fondamentali. A suo avviso come dovrebbe essere messa in atto? “Tenendo conto delle criticità urbanistiche e attinenti alla questione sicurezza. È fondamentale stabilire un limite al numero delle sale e vietare dislocazioni vicine a luoghi sensibili come le scuole. Ritengo che dobbiamo convergere verso un modello di fiscalità generale che sia in grado prima di tutto di garantire una sorta di autosufficienza nel sostentamento delle spese di cura e prevenzione dei giocatori ludopatici. I costi sostenuti dai diversi enti pubblici per questo tipo di finalità sono in continua crescita e, tanto più in un momento di grave crisi economica come quello attuale, dove di risorse finanziarie ve ne sono poche, è fondamentale fare in modo che l’assistenza sanitaria ludopatica non gravi sulla collettività. È pacifico, poi, che con una tutela del gioco legalizzato si riesca a disincentivare quello illegale, anzi: il rafforzamento dei controlli e delle sanzioni contro questo tipo di attività illecite deve essere finalizzato a incrementare le disponibilità a favore di un fondo nazionale ad hoc contro le persone affette da Gap. Da tempo lamentiamo come la ludopatia sia una malattia da curare in tutte le sue forme e con tutti gli strumenti possibili. E certamente anche la delega fiscale può essere uno strumento utilissimo in tal senso”.  E sui tempi: “È già stato previsto che i decreti delegati riguardanti il gioco d’azzardo abbiano la precedenza insieme a quelli riguardanti il catasto”. Per quanto riguarda la riforma del settore ippico, quali sono gli elementi fondamentali per rilanciare il comparto e sui cui dovranno costruirsi i decreti delegati? “Elemento fondamentale è garantire risorse al settore e coordinarle con i livelli di governo territoriale”.

 

 

PAGLIA (SEL), RAZIONALIZZAZIONE PUNTI GIOCO E CTD LE PRIORITÀ - “Posso dire che io sono dell'opinione che la cosa più urgente sia regolamentare la diffusione dei punti di gioco. Un altro tema molto sentito e urgente è il rapporto con le agenzie non concessionarie, ma autorizzate in virtù della legislazione comunitaria”. Parola di Giovanni Paglia, deputato di Sel. Il confronto con il settore del gioco pubblico e con gli enti locali per la stesura degli stessi a suo avviso è importante? “È fondamentale che in un quadro di regole nazionali gli enti locali abbiano la possibilità di intervenire per autorizzare o meno l'installazione di ogni singolo punto dove sia possibile il gioco d'azzardo. Quindi evidentemente vanno coinvolti nella stesura della norma. Il settore del gioco pubblico deve essere ascoltato, per evitare norme che non tengano conto dell'opinione di ogni portatore di interessi. Ma non riteniamo certo che debba e possa essere l'interlocutore fondamentale”. Inoltre, secondo Paglia “dovrebbe essere rimessa ai Comuni la potestà autorizzativa, anche sulle sale da gioco già in essere. Dovrebbe essere inibito il gioco in luoghi non appositi, con caratteristiche di scarsa evidenza”. Mentre, per quanto riguarda la tassazione, “si deve tutelare il gettito, ma sempre in subordine alla tutela della salute. Si deve armonizzare il più possibile la tassazione fra le diverse tipologie di gioco, puntando al rialzo e comunque senza dimenticare le diverse specificità. Ovviamente si deve reprimere senza sconti ogni forma di illegalità”. La delega fiscale sarà uno strumento importante anche per la lotta al gioco patologico? In che modo? “Può esserlo. L'impianto delle delega sotto questo aspetto dà al Governo input importanti”. Quali tempi auspica per la conclusione dei decreti sul gioco? “Personalmente li ho sempre considerati una delle priorità. Comunque entro l'anno”. 

 

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