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Comune Torino, Mangone: "Slot e Vlt spente dalle 23 alle 12 e distanziometro di 300 metri"

25 novembre 2014 - 09:10

Gli apparecchi automatici di intrattenimento possono essere messi in esercizio tra le 12 e le 23, con l’obbligo per l’esercente di mantenerli spenti e disattivati in orario non compreso in questa fascia oraria. Questa normativa disciplina anche gli altri esercenti autorizzati dal Comune. Come anticipa a Gioconews l'assessore al Commercio Domenico Mangone, sarà questo il 'cuore' dell'ordinanza che sta per essere varata dal Comune di Torino, a poche settimane di distanza da quelle adottate a Pavia, Padova e Milano.

Scritto da Fm
Comune Torino, Mangone: "Slot e Vlt spente dalle 23 alle 12 e distanziometro di 300 metri"

 

Dal 1998 l’orario di apertura delle sale pubbliche da gioco autorizzate dal Comune di Torino "viene disciplinato, come recita l’Ordinanza n. 1341 del 19 giugno 1998, dall’esercente entro i limiti compresi tra le 10 e le 2, ferma restando l’obbligatorietà della fascia oraria dalle ore 16 alle ore 21. Con il provvedimento allo studio, si intende disciplinare anche l’orario di apertura delle sale pubbliche da gioco autorizzate dal Questore, prevedendo che esse siano aperte, a scelta dell’esercente, entro i limiti compresi tra le 10 e le 2".

Sulle tempistiche di emananazione l'assessore Mangone non si sbilancia: "Stiamo procedendo alla raccolta e all’analisi accurata di tutte le osservazioni emerse nella fase istruttoria e al termine di questa fase presenteremo il provvedimento al sindaco Fassino".


LE ISTANZE DEGLI OPERATORI - Nel frattempo l'amministrazione ha avviato un confronto con gli operatori del settore: "Il 6 novembre scorso si è svolto un incontro a cui hanno partecipato vari enti come Epat, Assotabaccai, Fit, e le concessionarie nazionali Codere Network, Cirsa Italia, Cogetech, G. Matica, Gamenet, Hbg Connex, Intralot Gaming Machine, Lottomatica Videolot Rere e Sisal Slot. Ricordo che erano state invitate anche le associazioni di consumatori e utenti, ma nessun rappresentante è intervenuto all’incontro", ricorda Mangone.
"I concessionari hanno rimarcato che il contrasto del fenomeno, a loro parere, consiste proprio nel mettere sul territorio un’offerta di gioco legale ben gestita, che possa sostituirsi completamente a quella illegale. Inoltre, hanno espresso dubbi circa il fatto che vietando l’erogazione del servizio si eviti il fenomeno. E ancora, hanno evidenziato le ripercussioni che il provvedimento potrebbe avere, oltre che sul piano della legalità, anche su quello della diffusione del fenomeno del turismo del gioco".

ATTENZIONE AI CTD - Nel corso di questo confronto, prosegue l'assessore, gli operatori "hanno evidenziato il sorgere di una nuova forma di illegalità che si sviluppa nei cosiddetti 'Centri Trasmissione Dati (CTD)', ossia centri che erogano servizi di gioco collegati a operatori stranieri e che si traducono nell’entrare in un negozio con la possibilità di giocare con meccanismi a quotazione (a Torino ce ne saranno almeno 80). Infine hanno proposto, come misura adeguata a limitare il fenomeno della ludopatia, un accorgimento di carattere tecnico, che si traduce nell’imporre al giocatore di fermarsi direttamente attraverso la macchina, nel caso in cui vengano superati i limiti di utilizzo preimpostati".

 

ALTRI STRUMENTI DI CONTRASTO - Ma l'ordinanza sindacale non è la sola 'arma' a disposizione del comune piemontese, che sta già pensando di utilizzare altre misure, come richiesto anche dalla consigliera Fosca Nomis, presidente della commissione Legalità. "Si è anche lavorato ad una ipotesi di estensione delle previsioni del Regolamento di polizia amministrativa, che già da tempo valgono per le sale giochi autorizzate dal Comune, alle sale gioco autorizzate dal Questore", ricorda Mangone. "Si vogliono introdurre disposizioni aventi l’obiettivo di garantire che la diffusione dei locali in cui si pratica il gioco lecito avvenga evitando effetti pregiudizievoli per la sicurezza urbana, la viabilità, l’inquinamento acustico e la quiete pubblica e limitando le conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli.
Inoltre si vuole arginare la dequalificazione territoriale e del valore degli immobili, prevedendo che ogni nuova apertura e trasferimento siano subordinati al rispetto della distanza di 300 metri dai luoghi sensibili, ossia istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili o strutture operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, ricettive e per categorie protette. Trattandosi di una fonte normativa regolamentare, occorre il supporto di una norma avente forza di legge: pertanto, ai consiglieri regionali che si sono dichiarati disponibili a proporre un disegno di legge in tal senso, è stato fornito il supporto tecnico necessario per la formulazione dell’articolato".

 

ALLA COMM. LEGALITA' SI PARLA DI GAP - Intanto per oggi, alle 10,30, è in calendario la discussione dell'interpellanza 'Misure per il contrasto della ludopatia' e la proposta di mozione 'Recepimento sentenza Tar Milano'. Martedì 9 dicembre, dalle 11, è invece fissata l'audizione con i rappresentanti di Lottomatica. 

 

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