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Valle d'Aosta, Consiglio approva legge sul gioco patologico

11 giugno 2015 - 10:22

Nella seduta di oggi 11 giugno, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il progetto di legge che contiene disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco patologico e che risulta dal coordinamento tra la proposta di legge dei gruppi PD-SVdA, Alpe e M5S e il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale.

Scritto da Redazione GiocoNews
Valle d'Aosta, Consiglio approva legge sul gioco patologico

 

L'iniziativa legislativa, di cui sono relatori i Consiglieri Carmela Fontana (PD-SVdA), Claudio Restano (UV) e André Lanièce (SA), si compone di 14 articoli volti a declinare le iniziative a favore delle attività di prevenzione anche attraverso il piano integrato per il contrasto e la riduzione del rischio di gioco  patologico (monitoraggio del fenomeno, formazione per gli esercenti e gli operatori della polizia locale, consulenza telefonica per la cura).

 

DISTANZIOMETRO E IRAP -  È introdotto il divieto di aprire sale da gioco in luoghi situati nelle vicinanze (500 metri) di scuole, strutture culturali, sportive, sanitarie e socio-assistenziali nonché l'utilizzo di apparecchi e congegni per il gioco ai minori di 18 anni. Inoltre, riguardo al trattamento della dipendenza dal Gap, la Regione, per il tramite dell’Azienda USL, favorisce l’accesso a trattamenti sanitari e assistenziali adeguati. Viene poi istituito il marchio regionale 'Slot-Free-Regione autonoma Valle d’Aosta', rilasciato ai titolari di esercizi commerciali, ai gestori di circoli privati che scelgono di non detenere nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo: per questi soggetti è prevista una riduzione dell'imposta regionale sulle attività produttive (Irap) dal 1° gennaio 2016, mentre vi sarà una maggiorazione dell'aliquota Irap per le sale da gioco e gli spazi per il gioco.

 

MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA SUL GAP- "L'iniziativa – ha spiegato il Presidente della quinta Commissione, Claudio Restano (UV) – si basa anche sull'analisi a disposizione del SerD dell'USL della Valle d'Aosta, da cui si evince che il problema della dipendenza dal gioco d'azzardo sta assumendo dimensioni che richiedono una certa attenzione anche nella nostra regione. Dal 2009 al 2014 il SerD è passato da 29 a 59 pazienti, di cui 49 maschi (età media 46,5 anni) e 10 donne (età media 45 anni). In Valle d'Aosta, le slot machine sono circa tremila e sono installate in bar, locali notturni, sale giochi e tabaccherie. Questo è un provvedimento legislativo innovativo che introduce in maniera forte il concetto della prevenzione più che mai indispensabile per affrontare in maniera sinergica ed efficace il gioco d'azzardo patologico; si tratta inoltre di una legge che sarà attentamente monitorata nella sua concreta applicazione e potrà essere suscettibile di modificazioni alla luce dei risultati ottenuti, di eventuali criticità che emergeranno e anche alla luce della legge nazionale che a breve dovrebbe essere emanata dallo Stato".

 

ROLLANDIN: "SEGNALE IMPORTANTE" - Il presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha osservato: «Il tempo per arrivare oggi alla discussione è stato lungo, ma è stato ben speso per modificare la norma alle sempre nuove esigenze. Con questo provvedimento si lancia un segnale importante, affinché le occasioni di gioco del futuro siano meno frequenti e si possano così diminuire le possibilità di cadere nella grave patologia. Ringrazio tutti i consiglieri per aver realizzato un'operazione meritoria che accorda la debita attenzione soprattutto alle generazioni future. Questo testo condiviso è un esempio di progetto unificato che accresce la valenza di questa Assemblea".

 

LA SODDISFAZIONE DI FONTANA - La Consigliera del PD-SVdA Carmela Fontana ha riferito: "Un passo importante nella nostra regione su questa materia è stato compiuto nel 2012 con il manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo; nella premessa si ricordavano numeri allarmanti di quella che era la terza industria italiana: 100 miliardi di fatturato, 12% della spesa delle famiglie italiane, 440 mila slot machine,15 milioni giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, circa 800 mila già patologica, 5-6 miliardi necessari alla cura dei malati".

 

NO PROIBIZIONISMO - "Tutta la società valdostana è coinvolta, indipendentemente dall'età, sesso e condizione economica e sociale, perché si considera il gioco come un'alternativa – ha proseguito Fontana –; invece bisogna far capire che le soluzioni sono altre. In Valle d'Aosta dobbiamo conciliare la presenza del Casinò e del suo rilancio economico, ma l'Amministrazione regionale resta sempre particolarmente attenta al benessere degli individui e delle famiglie. Con questo provvedimento normativo si punta alla prevenzione, non al proibizionismo, con l'obiettivo di regolamentare l'accesso consapevole al gioco. Importante l'inserimento nei Livelli essenziali di assistenza. Questa proposta, coprendo un vuoto normativo a livello regionale in materia, è quindi di buon senso, combattendo il fenomeno della dipendenza e assicurando l'assistenza e il recupero dei soggetti coinvolti, nonché il sostegno alle loro famiglie".

 

LEGGE FRUTTO DI MEDIAZIONE - Per Patrizia Morelli (Alpe), "come sempre si sarebbe potuto fare di più, ma riteniamo che la proposta oggi in discussione sia il risultato onesto di una mediazione tra visioni diverse, quelle più restrittive – come la mia – e quelle più liberiste. La ludopatia è un fenomeno nuovo proprio per il modo in cui si gioca: il gioco d'azzardo è sempre esistito, ma oggi è un'attività che si fa in solitudine, e inoltre c'è un'opinione diffusa per cui è la fortuna che ci fa andare avanti e non la competenza. È quindi necessario riportare il gioco alla sua funzione ludica ed è quanto vogliamo fare con questa legge, perché per ogni persona che va al Serd, ce ne sono cinque che sono a rischio".

 

RECUPERARE COMPONENTE LUDICA - Il consigliere Nello Fabbri (UVP) ha spiegato che il proprio gruppo non è stato inizialmente firmatario dell'iniziativa normativa "perché volevamo affrontare il problema in un'ottica diversa; invece, proseguendo nel lavoro di esame, questo testo ha coinciso con ciò che ci eravamo prefissi. Siamo quindi oggi convinti che da tutto questo lungo e articolato lavoro sia scaturita una legge che affronta un problema il cui aspetto psicologico è sfuggito di mano, creando situazioni gravissime. Lo spirito che anima questa norma è la certezza che è solo con l'informazione e la consapevolezza della possibile patologia si può aggredire e persino fermare il problema. Nell'azzardo la componente ludica deve essere quella predominante, mentre la patologia deve essere solo una potenziale conseguenza, che però va conosciuta per essere allontanata. Nell'iter di questo provvedimento sono stati analizzati tutti i vari aspetti, seguendo l'ottica di fare in modo che l'azzardo sia scelta consapevole, non occasione impulsiva e subliminale".

 

LIMITARE ACCESSO - Il consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha specificato: "Avevamo posizioni molto più integraliste, ma abbiamo avuto modo di effettuare diverse audizioni che ci hanno fatto approfondire e meglio capire la questione, conoscendo i punti di vista degli imprenditori ma anche dei malati. Sicuramente occorre intervenire per questa patologia: lo Stato incassa circa 12 miliardi di euro dal gioco, ma ne spende 14 per le cure. Inquietante poi la facilità con cui i minori si possono avvicinare all'azzardo, per cui è fondamentale evitare la diffusione capillare delle macchinette per limitare l'accesso al gioco. Si poteva fare di più, ma il nostro voto è favorevole, perché questo è comunque un buon inizio da cui partire".

 

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