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Baretta (Mef): 'Riforma dei giochi insostituibile', ipotesi riapertura delega

15 luglio 2015 - 08:33

Roma – “Il tema della riforma del gioco pubblico continua ad essere insostituibile. Perché la delicatezza della materia e le necessità che si sono rese evidenti in questi mesi di lavori attorno alla delega meritano una risposta.

Scritto da Ac
Baretta (Mef): 'Riforma dei giochi insostituibile', ipotesi riapertura delega

A ribadirlo è il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, intervenuto al convegno di oggi a Montecitorio promosso da Acadi. Per questo, dice, "i lavori parlamentari non sono sepolti e, anzi, al contrario, verranno ripresi a breve e dovrà essere fatta una scelta: quella cioè di riaprire la delega - eventualmente appena dopo l'estate - definendo nuovi tempi e dando delle scadenza e precise per arrivare a una soluzione, oppure percorrendo un altro percorso in Parlamento. Questa è una decisione che dovrà essere presa nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Ma quello che è certo è che tutti questi problemi non possono rimanere senza risposte".

Il punto particolarmente critico, secondo Baretta, e il tema politico, che prevede la riserva di stato sul gioco e la legittimazione del sistema concessorio. Questo è il punto di partenza e deve rimanere il tema alla base di ogni discussione, perché altrimenti si finisce col confondere la necessità di regolamentazione con un nuovo proibizionismo. Questo non porterebbe a nessun risultato utile. Per questo occorre uno sforzo da parte di tutti nell'affrontare la discussione sul gioco, perché chiedere l'abolizione di questo settore appare anacronistico e anche se rispetto le posizioni proibizioniste - e ci mancherebbe altro essendo in democrazia - credo che lo stato e il governo hanno fatto una scelta diversa da cui bisogna partire".

Tra i temi centrali nella riforma dei giochi, il controllo diverso nei locali, con logiche più restrittive nell'installazione degli apparecchi, in modo da accettare in maniera più efficace la maggiore età dei giocatori, l'introduzione di limiti strutturali per le istallazioni di slot, la creazione di nuove macchine gestire da remoto (che deve essere un'occasione per l'industria italiana). Poi c'è la regolazione della distribuzione delle sale sul territorio, che non deve necessariamente essere di livello comunale, ma può essere anche di carattere regionale, imponendo un rapporto tra numero di macchine e abitanti, evitando soluzioni che possano creare zone 'a luci rosse' per il gioco e mi riferisco al tema delle distanze che è assai ricorrente". Importante, poi, secondo il sottosegretario, intensificare il contrasto all'illegalità ancora diffusa sul territorio.

 

RIORGANIZZARE LA FILIERA - Altro punto su cui lavorare è la riorganizzazione della filiera. “Sappiamo che il sistema che prevede concessionari e gestori di giochi rappresenta già un sistema sufficientemente completo che permette determinate certezze allo stato. In questo sistema, da consolidare, una ipotesi a cui si stava lavorando era quella di introdurre una sorta di 'contratto tipo' che possa tutelare lo stato e quindi il sistema, ma anche gli stessi concessionari e gestori, perché abbiamo capito nella discussione del versamento dei 500 milioni la necessità di dare certezze agli attori della filiera, senza le quali diventa difficile intervenire. Altro punto di estrema delicatezza è quello della pubblicità: eravamo partiti dal tema della limitazione a determinate fasce orarie per tutelare i minori, ma alla fine pensando anche al sistema dei tabacchi, si è arrivati a ipotizzare un divieto assoluto di pubblicità. Ma se per i tabacchi ci sono indicazioni ben precise dall'Europa, sul tema dei giochi questo non c'è e quindi bisogna procedere con prudenza perché un divieto assoluto potrebbe portare a contenziosi e quindi potrebbe essere compromesso".

LA CURA DEL GAP - Un ultimo punto assai delicato e non ancora risolto è quello della possibilità di impiegare soldi provenienti dai giochi alla cura delle dipendenze. “Noi avevamo pensato alla costituzione di un fondo per le dipendenza ma ci siamo sentiti dire che non sarebbe opportuno, perché quelli sarebbero soldi sporchi. Da rappresentante del ministero dell'economia dico che se quei soldi si dice che sono inopportuni, si possono anche risparmiare, anche se onestamente credo che vista l'importanza dello scopo non sia il caso di guardare i dettagli, ma per questo dico che il tema è ancora aperto".

 

GLI ENTI LOCALI – A margine del convegno, il sottosegretario ha spiegato che ci sarà un incontro tra Governo e amministrazioni locali per discutere la riforma del comparto giochi. “Incontreremo la Conferenza Stato-Regioni e il presidente dell’Anci, Piero Fassino”. E sulla legge di Stabilità e il possibile inserimento di alcune disposizioni sul gioco, aggiunge: “È troppo presto per deciderlo. Certo è che il lavoro avviato con il Viminale punta a trovare un modo di rilanciare le sale, che sono presidio di legalità”.

 

 

 

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