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Lotta a illegalità e raccolta gioco, due interrogazioni alla Camera

09 febbraio 2017 - 09:09

Con due distinte interrogazioni, i deputati interrogano il governo sulla lotta al gioco illegale e sui dati relativi alla raccolta di quello legale.

Scritto da Anna Maria Rengo
Lotta a illegalità e raccolta gioco, due interrogazioni alla Camera

Gioco, legale e illegale, protagonista alla Camera, con la presentazione di due interrogazioni. La prima, a firma del deputato Ferdinando Alberti (M5S) e altri, interroga il ministero dell'Economia e punta a sapere se "reputi ancora adeguata l’attività di controllo e vigilanza preventiva dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e dell’apposito Comitato di alta vigilanza e se non ritenga in ogni caso opportuno assumere iniziative, per quanto di competenza, per rafforzare le misure di contrasto preventivo al gioco illegale". Ciò alla luce dei recenti fatti di cronaca (i 46 arresti a componenti del clan dei casalesi, che imponevano le slot di una società connivente agli esercizi del territorio campano e gestivano una piattaforma illegale di poker online).

Il deputato Federico Ginato e altri (Pd) chiedono invece al Mef "quale sia stato l’effetto sulla raccolta complessiva del gioco nel 2016 e quale sia la stima per l’anno in corso a seguito della riforma citata in premessa, anche con riferimento alle relative entrate fiscali, fornendo una suddivisione per tipologia di gioco e per regione". In premessa, i deputati ricordano che "i dati sul funzionamento del sistema legale non possono essere considerati isolatamente, senza tener conto, per quanto possibile, del parallelo mercato illegale, dovendosi riconoscere che gran parte del gioco movimentato fa probabilmente riferimento a una domanda comunque esistente, altrimenti compressa nell’illegalità, che si è riusciti a riportare nel sistema legale; oltre a garantire il gettito erariale, tale sistema ha il vantaggio di incanalare la gestione del gioco in un circuito controllato che consente di tutelare i minori ed i soggetti più deboli e di contenere il rischio di infiltrazioni della criminalità, anche organizzata".

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