skin

Piemonte: Rabino (Ala), 'Sul gioco la sconfitta della politica'

17 novembre 2017 - 09:23

L'onorevole del gruppo Ala-Scelta Civica, Mariano Rabino considera i fatti del Piemonte una chiara sconfitta della politca: centrale e locale.

Scritto da Ac
Piemonte: Rabino (Ala), 'Sul gioco la sconfitta della politica'

"In Piemonte si è persa una grande occasione, nei mesi scorsi, nel non adottare un rinvio dell'entrata in vigore sulla Legge del gioco, quando c'era ancora la possibilità di ragionare e intervenire in maniera adeguata per disciplinare il settore. Mentre ora, con quello che appare una sorta di diktat da parte del governo - come viene recepito l'invito del governo a non applicare la legge - si creano inevitabili barriere. Ma questo accade perchè ci si doveva muovere prima, da parte del Ministero. E ora, il risultato, è una grandissimo figuraccia da entrambe le parti". Parola dell'onorevole Mariano Rabino di Scelta civica, che commenta così a GiocoNews.it la decisione della Regione Piemonte di andare avanti per la propria strada sulla legge sul gioco, nonostante i rischi evidenziati dal governo e dalle categorie. "E' stato combinato un grande pasticcio perchè da un lato quello che si ottiene è che si andranno ad azzerare le entrate erariali a livello locali, mentre dall'altro  - ed è l'aspetto più scottante - a causa di un approccio puramente ideologico e non pragmatico, si rischia di mettere per strada centinaia e migliaia di persone e di decretare la chiusura di imprese che si poteva assolutamente evitare. E' la sconfitta della politica. Chiara ed evidente".

Secondo Rabino la responsabilità è anche del governo che "ha fatto finta di niente fino a qualche giorno fa. Mentre invece si doveva e si poteva intervenire prima per ripristinare una situazione che riguarda solo in parte il PIemonte". L'onorevole evidenzia infatti come questo risultato a livello locale "mette completamente in discussione anche il senso dell'intera Conferenza unificata, quando ci si era seduti attorno a un tavolo per concertare limiti e obiettivi, per poi rimangiarseli alla prima occasione".
 
Nonostante quegli impegni, quello che accade in Piemonte è che l'intero mercato viene compromesso, nonostante la tutela degli investimenti stabilita dall'accordo tra Stato e Regioni".

 

Ma come si può uscire da questa situazione? "Serve evidentemente un 'ravvedimento operoso' da parte delle istituzioni locali, che non vorrebbe dire rimangiarsi le proprie azioni, idee o politiche, ma soltanto prendere del tempo per adeguare e mettere a punto le misure adottate. Per trovare soluzioni idonee e, soprattutto, applicabili. Sarebbe un atto di democrazia e di buona politica e non un colpo di spugna. Sarebbe infatti sufficiente far slittare l'entrata in vigore ad aprile, al termine delle elezioni, per evitare soluzioni condizionate dal clima di campagna elettorale".

 

Articoli correlati