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Cio: 'Ddl Ordinamento sportivo mina autonomia Coni'

06 agosto 2019 - 11:15

Il Comitato olimpico internazionale (Cio) scrive al presidente del Coni Malagò con la richiesta che il Governo riveda alcune disposizioni della legge sullo sport.

Scritto da Redazione
Cio: 'Ddl Ordinamento sportivo mina autonomia Coni'

Il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha scritto una lettera indirizzata al presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito alle falle che presenterebbero alcune disposizioni della legge sullo sport attualmente in approvazione al Senato.

Nella lettera - come riporta Repubblica - si segnala che la legge "intaccherebbe chiaramente l'autonomia del Coni in sei punti. Il Cio chiarisce di poter adottare per la protezione del movimento di un paese, la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico. Dovesse arrivare una sospensione (anche temporale) del Coni, Milano-Cortina 2026 decadrebbe, gli atleti italiani (ma niente sport di squadra, niente volley, settebello, eccetera) andrebbero ai Giochi di Tokyo soltanto sotto l'egida del Cio come Ioa (indipendent olympic athlets). Niente tricolore, niente inno di Mameli. Esclusi dal Giappone anche i presidenti federali, tranne quelli che lo sono anche di Federazione internazionale".
 
Quanto al Ddl di riforma dell'ordinamento sportivo, esso prevede che il governo possa limitare o vietare le scommesse sulle partite della Lega nazionale dilettanti). "L'articolo 1 - si legge nel testo del Ddl - reca una delega al Governo per l'adozione di uno o più decreti legislativi per il riordino del Coni e della disciplina di settore. In particolare, si stabiliscono i seguenti i principi e criteri direttivi specifici: previsione di limitazioni e vincoli, ivi compresa la possibilità di disporne il divieto, per le scommesse sulle partite di calcio delle società che giocano nei campionati della Lega nazionale dilettanti".
 
"L’organizzatore - si legge nel testo del Ddl - delle competizioni facenti capo alla Lega di serie A, per valorizzare e incentivare le attività del sistema sportivo professionistico e le attività di prevenzione e di contrasto al gioco e alle scommesse, destini una quota del 15 per cento delle risorse economiche e finanziarie derivanti dalla commercializzazione dei diritti di cui all’articolo 3, comma 1 del decreto legislativo 9 gennaio 2008 n. 9 , a favore delle leghe inferiori del calcio, della lega pallacanestro professionistica, alla federazione gioco calcio, alla Autorità Nazionale Anticorruzione e al fondo antiludopatia".
 
"Le organizzazioni sportive - continua la lettera a Malagò - aderenti al movimento olimpico hanno il diritto e l'obbligo di autonomia, comprese la libera determinazione e il controllo delle regole dello sport, la definizione della struttura e della governance. I comitati olimpici possono cooperare con i governi, tuttavia essi non devono intraprendere azioni contrarie alla carta olimpica".
 
"Il Cio - riporta la lettera - suggerisce quindi alcune modifiche: la frase 'per il riordino del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e della disciplina di settore' dovrebbe essere sostituita da un'altra di questo tenore: 'per supportare il Coni nelle sue attività, secondo i seguenti principi e criteri direttivi, e solo se nella piena ottemperanza della Carta Olimpica'.
 
Un altro appunto riguarda il Capo I, Art. 1, comma 1, lettera d): 'Le aree relative alle attività del Coni e delle Federazioni sportive nazionali dovrebbero essere congiuntamente determinate con essi, in conformità con la Carta Olimpica e gli statuti delle rispettive organizzazioni sportive internazionali alle quali sono affiliate. Inoltre, il ruolo del Comitato olimpico nazionale non è strettamente limitato alle 'attività olimpiche'.
 
Tra i vari compiti attribuiti dalla carta olimpica ai Comitati olimpici nazionali - ricorda il Cio - vi è anche quella "di incoraggiare lo sviluppo dello sport d'alta prestazione così come pure dello sport per tutti".
 
"Saremmo grati - conclude il Comitato - se lei, Giovanni Malagò, potesse portare queste serie preoccupazioni all'attenzione urgente delle autorità di Governo e lavorare insieme con loro per perfezionare le disposizioni in questione del disegno di legge ed evitare eventuali complicazioni inutili e/o ulteriori azioni da parte del Cio".

 

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