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Procuratore De Donno: 'Testo unico gioco necessario per tutela sociale e controlli efficaci'

21 aprile 2022 - 08:12

Il procuratore De Donno ribadisce necessità del sistema concessorio e di un Tu, il presidente della commissione sul gioco Marino annuncia la richiesta di nuova audizione al sottosegretario Freni.

Scritto da Francesca Mancosu
Procuratore De Donno: 'Testo unico gioco necessario per tutela sociale e controlli efficaci'

Bisogna adottare un testo unico per il gioco, per una migliore tutela sociale e una migliore efficacia nei controlli.

È l'auspicio espresso da Antonio De Donno, procuratore della Repubblica di Brindisi, in audizione alla commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico del Senato, nella mattinata di oggi, giovedì 21 aprile.

Da una fase in cui le mafie gestivano gioco d’azzardo clandestino, con l’espansione dell’offerta pubblica si sono infiltrate direttamente (o più spesso attraverso connivenze) nell’offerta autorizzata.
Con diversi sistemi: controllo della distribuzione e riscossione di percentuale; alterazione delle schede per abbattere il volume apparente delle giocate effettive; dirottamento della raccolta verso siti illegali attraverso dispositivi digitali.

Parlando della normativa di settore, poi il procuratore evidenzia che il contenzioso in sede europea ha confermato la legittimità della riserva statale e del sistema concessorio. Lo Stato ha diritto di adottare misure restrittive e regolazioni dell’offerta.
Questo tipo di servizi presenta margini di rischio per la salute e la sicurezza dei cittadini ed è escluso esplicitamente dalla direttiva Bolkestein sul diritto di stabilimento, ma l’Italia non può escludere dalla partecipazione ai bandi società che operano sul territorio dell’Unione europea.

Le parole del procuratore incassano il sostegno dei membri della commissione.

A cominciare dal presidente della stessa, il senatore di Italia Viva Mauro Maria Marino: "Quella di oggi è stata un'ottima audizione che ci ha permesso di approfondire i modi in cui la mafia ha contatti con il mondo del gioco, le infiltrazioni in quello legale e gli aspetti legati all'illegalità pure. Di Donno ha inoltre evidenziato come il sistema concessorio rimane l'unico e importante presidio contro queste degenerazioni, oltre che il problema dei rapporti con la Corte europea di giustizia, che esamineremo ancora in una sua prossima audizione, nella qualle approfondiremo anche se ci sono state infiltrazioni criminali non solo indirettamente, ma anche nel sistema concessorio stesso". Infine, riepiloga Marino, "De Donno ha evidenziato la complessità del sistema e l'eccessiva stratificazione normativa, che porta come risultato a un'incertezza e quindi alla necessità di promuovere un testo unico".

Un tema di grande attualità, visto che da settimane si attende la discussione, da parte del consiglio dei ministri, del disegno di legge delega per il riordino del settore del gioco: "Anche alla luce dell'audizione odierna è assolutamente necessario accelerare i tempi della delega e in funzione di ciò chiederò una nuova audizione del sottosegretario all'Economia Federico Freni", annuncia il presidente della commissione.

 

Il senatore Giovanni Endrizzi (Movimento cinque stelle), vicepresidente della commissione, concorda con De Donno, quanto alla conferma che “il sistema concessorio è un'efficace tutela sul piano sociale se risolve l’eccesso di offerta; e, sul piano della legalità, se riesce a contrastare l’infiltrazione mafiosa e i fenomeni di criminalità”.

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