Regione Lazio: sospesa legge sul gioco, Governo contesta la norma sugli incentivi
La norma che prevede per i Comuni la facoltà di stabilire agevolazioni sui tributi di propria competenza in favore dei titolari di esercizi pubblici che rimuovono slot o Vlt o scelgono di non installarle è di competenza statale e non regionale, ed è irrazionale il collegamento fra la rimozione o la mancata installazione delle slot o delle videolottery e l'agevolazione sui tributi di competenza comunale. Con queste motivazioni – come apprende Gioconews.it - il Governo ha sospeso l'applicazione della legge regionale del Lazio sul gioco, approvata lo scorso luglio.
Il testo, modificato dall'ufficio legislativo della Regione, è attualmente al vaglio del Governo che esprimerà un suo parere vincolante, e dovrà quindi tornare in Consiglio per essere nuovamente votato e tornare in vigore.
ESENZIONI NON MOTIVATE - Le esenzioni e le riduzioni di un tributo sovrano sono infatti giustificabili solo per atturare il principio di uguaglianzae della capacità contributiva sancito dalla Costituzione rimuovendo ostacoli che ne impediscono la piena realizzazione in ragione della natura del soggetto passivo d'imposta o della natura del presupposto o dell'oggetto dell'imposizione. Condizioni che non sussistono nella norma della legge regionale sul gioco, dove le agevolazioni fiscali vengono concesse solo in funzione della rimozione o riduzione degli apparecchi da gioco, agli esercenti dei pubblici esercizi che, come concessionari della rete di raccolta del gioco pubblico, sono assoggettati al Preu - prelievo erariale unico, il cui gettito è riservato allo Stato.
ANCHE LA LOMBARDIA - Sulla stessa strada del Lazio c'è la Lombardia, che proprio per dubbi di legittimità ha scelto di escludere dal testo attualmente all'esame della commissione Attività produttive l'introduzione di incentivi o disincentivi fiscali per i locali 'no slot'.