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Gioco, Pastorino (Sts): 'Nel decreto inserire regole omogenee su riduzione'

20 settembre 2017 - 07:22

Giorgio Pastorino di Sts chiede incontro a Baretta su riforma gioco e al Piemonte di prorogare l'entrata in vigore della sua legge.

Scritto da Sara

"Subito dopo il raggiungimento dell’intesa tra lo Stato e gli enti localiabbiamo chiesto un incontro al sottosegretario Baretta per discutere su alcuni punti dai contorni non troppo chiari". Lo sottolinea il presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi (Sts), Giorgio Pastorino, intervistato da Gioconews.it dopo l'accordo sul riordino del settore del gioco.

"Siamo d’accordo rispetto alla scelta di professionalizzare maggiormente i punti che venderanno gioco e sulla necessità di una certificazione di qualità che risponda alle garanzie richieste dai territori e dalla società civile. Riteniamo però che questo percorso vada iniziato subito, convincendo gli enti locali che chi ottiene la certificazione non sarà costretto a rispettare limitazioni che non hanno peraltro dimostrato efficacia nella battaglia contro la dipendenza da gioco. Poiché, però, l’intesa prevede una sensibile diminuzione dei punti vendita autorizzati vogliamo capire con quali criteri verranno effettuati i tagli; riteniamo che le regole debbano essere necessariamente inserite nel decreto che darà attuazione all’accordo. Non è pensabile che la scelta sia demandata agli enti locali che finirebbero per creare nuovamente regole disomogenee impedendo lo sblocco dei bandi di gara".

Cosa chiederete alla Regione Piemonte in relazione alla legge sul Gap di prossima attuazione?
"Abbiamo scritto al presidente Chiamparino invitandolo a ragionare su un possibile slittamento dell’entrata in vigore della legge regionale. Il decreto del ministro, infatti, arriverà probabilmente alla fine di ottobre. Se al suo interno vi saranno regole che devono essere recepite dalle Regioni, i tempi per il Piemonte sarebbero molto stretti. Inoltre, qualora i territori avessero la possibilità di intervenire sulle attività che vendono gioco, è auspicabile l’apertura di un confronto con tutti i soggetti coinvolti per evitare gravi danni alle imprese del settore".
Quali sono le regioni con cui intendete confrontarvi nel prossimo futuro?
"Ci dovremo necessariamente confrontare con tutte le Regioni, ma partiremo probabilmente dalla Puglia e dalla Lombardia. Il motivo è che dopo il Piemonte, la Puglia ha una legge regionale pronta ad entrare in vigore e dovremo cercare di intervenire. La Lombardia invece è fondamentale perché storicamente ha un 'peso' superiore alle altre: nonostante le posizioni intransigenti dell’assessore Beccalossi, riteniamo che esista ancora lo spazio per mediare tra i nostri interessi e quelli della Regione. E’ giusto nominare anche la Regione Liguria, sebbene in questo caso la Legge risulti sospesa e la discussione già avviata da qualche mese".
Come sindacato, quali sono le preoccupazioni in relazione all'occupazione e al gettito delle ricevitorie?
"Le preoccupazioni sono molte. Da un lato, la crisi economica ha messo in difficoltà molte delle nostre imprese che devono sostenere costi sempre più elevati a fronte di aggi che sono bloccati da almeno vent’anni. Dall’altro l’intervento di alcuni territori ha limitato fortemente la nostra attività aumentando i problemi. A questo punto, l’unico modo per garantire un futuro alle ricevitorie è dare regole certe e permettere ai grandi concessionari di investire ancora su di noi. E’ ovvio che il dimezzamento dei punti vendita potrebbe provocare una diminuzione di occupati ed aprire una seria crisi nel settore che andrà affrontata con il Governo e le imprese coinvolte".

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