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Risoluzione chiede forme di defiscalizzazione per tabaccai che hanno prodotti gioco

04 giugno 2014 - 08:29

Una risoluzione in commissione Finanze della Camera dei deputati Paglia (Sel) e Pagani (Pd) chiede al Governo di assumere iniziative per prevedere per alcune categorie di esercenti, tra cui i tabaccai che hanno al loro interno anche i giochi, forme di defiscalizzazione che contemplino il riconoscimento di un credito di imposta a coloro che debbano ancora dotarsi del terminale Pos;

Scritto da Sm

ad assumere iniziative normative per prevedere la completa gratuità per ulteriori 12 mesi delle transazioni effettuate presso impianti di distribuzione di carburante e presso le rivendite di tabacchi per servizi prestati dalle stesse, per conto dello Stato, all’utenza, in attesa della completa abrogazione della commissione applicata; ad assumere iniziative per emanare misure di sostegno economico e fiscale che incentivino i gestori di impianti di distribuzione di carburante e di rivendite di generi di monopolio a dotarsi di sistemi di sicurezza attiva e passiva al fine di ridurre in misura significativa la loro esposizione al rischio di rapine.

 

Secondo i deputati “un’altra categoria che al pari di quella dei gestori di impianti di distribuzione di carburanti si oppone all’applicazione della commissione sulle transazioni è quella dei tabaccai che negli anni, accanto alla distribuzione e vendita dei prodotti da fumo e la rivendita di valori bollati e postali, si sono visti attribuire, l’erogazione, attraverso i circuiti Lottomatica e Sisal, molti servizi di pubblica utilità come l’attività di certificazione e riscossione di tributi locali, tasse automobilistiche, o di pagamento di multe, canoni e bollette, e la funzione di raccolta di giochi come lotto, superenalotto e lotterie istantanee, il tutto a fronte di aggi fissi e predeterminati, in percentuale, rispetto ai volumi conseguiti; tale attività ha fatto sì che le tabaccherie assumessero sempre più un valore ad alto contenuto sociale ma, al contempo, gli incassi giornalieri ed i beni presenti all’interno dei locali, che costituiscono dei veri e propri valori (tabacchi, ricariche telefoniche, tagliandi delle lotterie, e altro), hanno reso le rivendite di generi di monopolio una delle categorie maggiormente esposte agli attacchi della criminalità: l’ultimo Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria segnala una recrudescenza delle rapine in tabaccheria con un andamento annuo costante pari a +5,9 per cento. Si evidenzia che oltre il 90 percento del denaro che transita nelle tabaccherie deve essere riversato allo Stato od ai concessionari, per questo motivo il singolo rivenditore vittima delle attenzioni della criminalità paga in prima persona i danni subiti; per le stesse ragioni, anche la suddetta categoria ha espresso il suo malcontento, poiché, in ragione di un obbligo ad esercitare una funzione pubblica impostole per legge, rischia di rimetterci per calo di redditività soprattutto quando il margine di guadagno dell’operazione è inferiore a quello del costo medio da sostenere per la transazione elettronica, ma soprattutto minaccia di uscire dal mercato rifiutandosi di offrire, nello specifico, alcuni servizi di pagamento all’utenza; sia gli impianti di distribuzione di carburanti che le rivendite di generi di monopolio come le tabaccherie sono incaricati di un pubblico servizio tant’è vero che sono anche disciplinati dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali”.

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